Il tonno in scatola rappresenta davvero un pericolo per la nostra salute? Il parere della scienza sulla possibile presenza di mercurio.
Il tonno in scatola è davvero un pericolo come dicono? Tanti sono i pareri circa la presenza dannosa del mercurio all’interno di questo prodotto ittico, uno tra i più diffusi in commercio. Il parere degli esperti ci aiuta a fare chiarezza sulla questione. Di cosa si tratta.
Il tonno in scatola è forse il prodotto ittico maggiormente consumato in Italia. Molte persone infatti, per comodità, preferiscono acquistare direttamente delle scatolette di tonno, un alimento ricco di proteine, vitamina B e acidi grassi. Per questo motivo si tratta dell’alimento prediletto dagli atleti agonistici. Ma è davvero così pericoloso come dicono? In realtà, acquistare delle scatolette di tonno non è la scelta più giusta per una spesa e un’alimentazione consapevole. Questo perché il tonno è la più frequente fonte di mercurio.
Si tratta infatti di un pesce dalle grandi dimensioni che, rispetto a tutti gli altri come salmoni, ostriche o sgombri, raccoglie una quantità maggiore di mercurio che risulta dannosa all’organismo umano. Da grande predatore qual è, il tonno si ciba di pesciolini più piccoli che sono carichi di questa sostanza purtroppo presente nel mare ormai saturo di inquinamento. Gli esperti dicono che la concentrazione di mercurio nel tonno può essere 10.000 volte superiore rispetto a quella dello spazio marino in cui vive. E questo dato risulta allarmante.
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L’acquisto delle scatolette in latta risulta inoltre poco sostenibile, in quanto prodotti difficilmente smaltibili. Si tratta di un pesce ad altissimo rischio di estinzione per via della sua pesca intensiva che produce enormi quantità di inquinamento marino e ambientale che, alla fine, arriva direttamente nelle nostre tavole.
Il pesce è un alimento ricco di nutrienti, omega 3, proteine e ha pochissimi grassi. Tuttavia non sempre quello che mangiamo si può considerare sicuro. Questo per via delle cause della pesca intensiva, delle microplastiche che vanno a contaminare la carne del pesce che finisce sulle nostre tavole. Anche l’utilizzo spropositato dei farmaci nelle acquacolture influenzano la qualità del pesce che scegliamo al supermercato. Una delle sostanze tossiche maggiormente presenti nel tonno in scatola è il mercurio: un metallo pesante che se ingerito può causare problemi al cuore, al cervello e alla salute mentale.
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Il metilmercurio è la sostanza più assorbita dall’uomo tramite il consumo di prodotti ittici. I pesci del Mediterraneo, non a caso, risultano tra i più contaminati da questo metallo pesante. Quando questa sostanza penetra nel nostro organismo, si attacca ai globuli rossi ed entra rapidamente in circolo nel sangue. Questo può rappresentare un enorme problema per le donne incinte, in quanto la sostanza tossica penetra la placenta influenzando lo sviluppo neurologico del feto. Infatti si raccomanda di non consumare eccessivamente pesci di grossa taglia carnivori come tonno, pesce spada, merluzzo i quali risultano ricchi di sostanze tossiche dannose e metalli pesanti che ricavano direttamente dal mare.
Sophia Melfi