Richiamo per tre integratori alimentari di marchi noti: rischio chimico dovuto alla presenza di ossido di etilene. Tutti i dettagli.
Altro avviso di richiamo da parte del Ministero della Salute per tre marchi di integratori alimentari. Polase, Fortifit muscoli e ossa, Vitamina C Lignes de plantes contaminati da ossido di etilene. Con l’arrivo dell’inverno, sempre più persone fanno uso di integratori alimentari per il fabbisogno energetico giornaliero. Da una segnalazione dei supermercati, dove i prodotti risultano in vendita, arriva infatti la segnalazione di rischio chimico per i seguenti supplementi alimentari. Tutti i dettagli.
Arriva un altro richiamo dal Ministero della Salute relativo a tre integratori alimentari. Il rischio chimico si deve alla presenza di ossido di etilene, una sostanza tossica vietata in Europa. Infatti con l’arrivo dell’inverno sempre più persone fanno uso di integratori per aumentare forza, concentrazione e soprattutto resistenza nelle lunghe giornate lavorative. Proprio da questa idea è partita l’analisi a campione di alcuni organi che hanno optato per il richiamo definitivo dei tre integratori alimentari Polase, Fortifit e Vitamina C Lignes de plantes. Tutti i dettagli sui prodotti ritirati.
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Il richiamo dell’integratore Polase arriva dai supermercati Bennet che hanno segnalato la presenza, all’interno del multivitaminico, di ossido di etilene. Si tratta specificatamente di Polase Difesa Inverno dell’azienda GSK Consumer Healthcare S.r.l. Mentre il secondo integratore Fortifit muscoli e ossa mirtilli rossi appartiene al marchio Nutricia. Un’altra segnalazione dall’Associazione consumatori arriva per il supplemento Lignes de plantes, vitamina C, zinco acerola e Manna di Bambù. Tutti e tre gli integratori alimentari risultano contaminati da ossido di etilene. Ecco i dettagli sui lotti interessati:
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Non è la prima volta che si registra un caso di contaminazione da ossido di etilene. Infatti poco tempo fa un altro noto marchio è stato coinvolto in un massiccio ritiro alimentare.
Per ulteriori informazioni consultare il sito ufficiale del Ministero della Salute.
Sophia Melfi