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Addio a Gino Strada, è morto il fondatore di Emergency: aveva 73 anni

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Redazione Inran

È morto Gino Strada, l’Italia e il mondo piangono il fondatore di Emercency. Aveva 73 anni. A rendere nota la sua dipartita “Il Corriere della Sera”.

Morto il celebre medico chirurgo di guerra (Getty Images)

Se n’è andato come ha vissuto, per gli altri. L’Italia e il mondo salutano Gino Strada – fondatore della celebre organizzazione umanitaria Emergency – il medico si è spento all’età di 73 anni. Personalità forte per via del suo impegno politico e sociale, oltre che per la propria competenza in ambito scientifico: centinaia di migliaia le vite salvate grazie all’apporto di Emergency negli anni.

Un supporto medico, sanitario e scientifico per tutti quei popoli in difficoltà. Proprio recentemente Strada aveva scritto un articolo a sua firma su La Stampa per ragguagliare i lettori circa la situazione in Afghanistan. Uomo che si è sempre battuto per assicurare una copertura medica universale e gratuita. Il suo impegno nelle zone di guerra – dove ha lavorato anche come chirurgo, in particolare in Somalia – è sempre stato riconosciuto.

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Addio a Gino Strada: 73 anni, una vita tra medicina e volontariato

Morto il fondatore di Emergency (Getty Images)

Insieme alla moglie Teresa Sarti, scomparsa anche lei qualche anno fa, ha fondato l’organizzazione umanitaria Emergency. Quasi trent’anni di servizio utile alla comunità e a coloro che hanno sempre fatto fatica a far sentire la propria voce: “Io non sono pacifista, io sono contro la guerra”, amava ripetere Gino Strada che ha sempre cercato di fornire un contributo concreto nelle difficoltà arginando gli effetti delle devastazioni.

Recentemente era stato proposto come Commissario straordinario della Calabria in merito alla sanità. Ruolo proposto dopo l’esplosione della pandemia da COVID-19: più di una volta l’uomo aveva detto di essere disponibile a contribuire con la propria organizzazione ma di non voler ricoprire ruoli istituzionali. Concreto, competente, retto e colto. Gino Strada lascia un vuoto incolmabile sia per il proprio impegno civile ma anche per tutte quelle risorse – umane e professionali – che ha sempre garantito con passione, attaccamento e senso del dovere. A dare la notizia della dipartita fonti vicine alla famiglia: la conferma è arrivata dal Corriere della Sera.

Redazione Inran