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Sorbetto al limone ritirato dagli scaffali: il motivo preoccupa la SEGEL

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Redazione Inran

L’arrivo dell’estate ha messo in moto la macchina indagatrice per quanto riguarda i beni di consumo alimentari e le relative materie prime: gli sviluppi.

(foto pixabay)

Tempo di vacanza, aumentano le ispezioni alimentari nei ristoranti e nei luoghi di aggregazione. Senza contare il costante monitoraggio di supermercati e rivenditori. L’allerta deve rimanere alta, in particolare nei periodi feriali, dove moltissimi si spostano per affrontare la villeggiatura: albergatori e ristoratori confidano nel mese di Agosto per risollevare una stagione cominciata tardi causa Covid, ma non mancano le segnalazioni.

Dal 6 Agosto sarà obbligatorio il Green Pass per accedere ai luoghi pubblici, quindi anche bar e ristoranti per quanto concerne le consumazioni al chiuso. A parte questo, persistono le indagini alimentari al fine di disporre o meno sequestri di materie prime o prodotti particolari. Dalle recenti indagini si evince che sotto la lente di ingrandimento è finito un ultimo ritrovato, oggetto d’indagine la sua composizione organica nel modello di produzione. Nello specifico, i sorbetti al limone sono una fonte di analisi e studio molto particolare.

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Sorbetto al limone: richiamo alimentare per la SEGEL, lotti contaminati

Stavolta, il richiamo per alimenti contaminati, è toccato al sorbetto al limone prodotto da SEGEL. L’azienda alle porte di Ferrara ha dovuto fare i conti con un sequestro di lotti contaminati, disposizione in via precauzionale, poiché contenenti ossido di etilene in uno degli ingredienti. Precisamente nella farina di semi di carrube. Il prodotto è stato bloccato anche nel processo di produzione: precauzione presa soltanto in merito ad alcuni lotti, ma proseguono le indagini per capire se si tratta della falla di un sistema oppure se ci dovesse essere una matrice dolosa. Raccomandazioni anche dal Ministero della Salute.

(foto pexels)

Questione complessa che potrebbe collegarsi – in qualche maniera – all’espansione e sviluppo delle agromafie sul territorio: non è più solo un fenomeno del Sud. Motivo per cui l’occhio indagatore delle autorità competenti resta sempre vigile. Quando le temperature si alzano, deve restare alto anche il livello di guardia. Le sorprese spiacevoli sono dietro l’angolo.

Redazione Inran