Una casa green è possibile, grazie ad elementi biodegradabili messi a punto da chi si sta occupando di architettura sostenibile.
Bioplastica e materiali eco-compatibili: è questo il futuro delle nostre case, che non sono solo più smart ma anche più verdi. Per architettura sostenibile s’intende un nuovo modo di concepire le costruzioni, con lo scopo di ridurre lo spreco per salvaguardare l’ambiente, e di prediligere rivestimenti meno tossici per chi vi dovrà abitare. Ecco quindi rientrare in gioco elementi già conosciuti, come pietra e legno, lavorati in maniera da risultare più ecologici. E per gli interni? La bioarchitettura predilige il riciclo, il riuso e la plastica biodegradabile. Ha le stesse caratteristiche di quella vera ma è, in più, non inquinante.
Se avete una casa di proprietà, forse sapete che per realizzare l’isolamento termico, si usa solitamente la lana di vetro. Quello che non sapete è che per renderla ecologica, un’azienda svedese ha deciso di ricavarla riciclando la plastica. Altri, invece, la utilizzano mescolandola all’argilla, per un maggior potere riscaldante.
Con la plastica si può anche mescolare la pietra calcarea, che ha una durata di 50 anni. In una casa ecologica, con la pietra riciclata si fanno i muri portanti, i soffitti, i pavimenti, mentre per l’isolamento a parete si usa persino l’estratto di radici dei funghi, per renderle ignifughe.
Alcuni costruttori ci provano, invece, con la lana di pecora, che è resistente ai batteri. Come la fibra di cellulosa da carta riciclata, che tiene, oltretutto, lontani i roditori.
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Ideali allo scopo sono anche i pannelli in sughero, che spesso vengono aggiunti alle stanze delle case eco una volta terminato di dipingerle. Questo perché possono offrire isolamento acustico temporaneo e al tempo stesso decorarle.
In Trentino-Alto Adige, dove la sostenibilità raggiunge livelli altissimi, case e appartamenti vengono costruiti, e molto spesso anche arredati, quasi totalmente in legno. Un materiale flessibile, biodegradabile che offre adeguata quantità di calore a pavimenti e pareti.
Ma all’isolamento termoacustico delle costruzioni di edilizia sostenibile contribuiscono anche la paglia essiccata e i componenti del riso, o meglio, gli scarti della lavorazione agricola, che vengono uniti ad argilla, sabbia e calce per isolare e pitturare.
Un po’ come i biomattoni, che in Italia si fanno mescolando calce e canapa. A Città del Capo, invece, i ricercatori dell’università locale hanno studiato che i batteri contenuti nell’urea umana sono in grado di cementare la sabbia, per dare vita a mattoni zero sprechi, super-resistenti e per nulla inquinanti.
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La bioedilizia, però, non si ferma solo alle superfici. Una casa ecocompatibile si arreda con elementi riutilizzati e riciclati; primi tra tutti legno e plastica, per abbattere i costi e renderle meno inquinanti. E per una progettazione ancora più green, si può far riferimento alle bioplastiche.
Si tratta di arredi e oggettistica in plastica proveniente da barbabietola, amido di mais, canna da zucchero e dagli esoscheletri dei crostacei. Si usano ormai per fare di tutto: dalle cassettiere alle stoviglie.
E che dire delle alghe? Nelle case sostenibili di design sono il componente principale di tavoli e sedie. Un po’ come gli scarti di fibra alimentare, lino e resina, utilizzati per creare anche lampade, accessori e decorazioni resistenti ed antistatiche.
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La Ica