La dieta dell’arcobaleno prevede di mangiare 5 tipi di frutta e verdura diversi. Ma sapevate che tra questi ci sono anche i cibi viola?
Di cibi viola ce ne sono di più di quanti pensiate. Oltre alla classica melanzana e all’uva, al radicchio ed al cavolo, troviamo anche mais e patate. E poi cavolfiore, pomodoro, rapa, more e barbabietola. Si tratta di prodotti della terra, colorati naturalmente dagli antociani, antiossidanti in grado di proteggere il cuore. Uno di questi è il resveratolo, che si è appena scoperto avere proprietà antitumorali. Non necessitano di particolari cure e sono facili da cucinare. E non è finita qui, se associati ad una dieta a base di frutta e verdura, gli alimenti viola combattono stress ed invecchiamento.
Cibi purple: quali sono e come si cucinano
Fate dunque il pieno di more, mirtilli, prugne e barbabietole, che sembrano oltretutto contenere betacarotene, magnesio, potassio e vitamina C. Così come ciliegie e cipolla rossa, che sono anche ricche di calcio.
Se poi vi affidate ad asparagi e carote viola, riceverete effetti positivi sull’invecchiamento e la resistenza allo stress.
Per mantenerne intatte le proprietà, meglio cucinarli al vapore. Ma se non vi piace il loro gusto dolciastro, optate per dei centrifugati di frutta e verdure miste.
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Cibi viola: i benefici
Oltre a combattere i radicali liberi, i carotenoidi contenuti nei cibi viola aiutano a contrastare le patologie degenerative della cornea. Sembra inoltre che abbiano effetti benefici sul colesterolo e sul cancro.
Una ricerca degli anni Novanta ha infatti stabilito come chi mangia più frutta e verdura, soprattutto viola, ha una minor probabilità di sviluppare tumori. Studi più recenti hanno inoltre riscontrato effetti positivi non solo in fase preventiva, bensì anche laddove i marker tumorali erano già presenti.
Ciò significa che frutta e verdura viola giocano un ruolo dominante nella regolazione genica, essendo in grado di contrastare la comparsa di malattie come l’Alzheimer, grazie alla presenza del resveratolo.
Ricordate però che è meglio non abusare delle solanacee (come le melanzane); per fortuna, in questo caso, c’è l’imbarazzo della scelta.
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La Ica