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Sesamo ritirato dalla Guardia di Finanza per rischio alimentare

Pubblicato da
Sophia Melfi

Sesamo ritirato dalla Guardia di Finanza per elevato rischio alimentare. Tutti i dettagli.

(Foto Pixabay)

La Guardia di Finanza ha sequestrato 500 tonnellate di sesamo ritirato per un elevato rischio alimentare dovuto alla presenza di ossido di etilene. A nove mesi dal ritiro del primo prodotto che conteneva questa sostanza chimica dannosa, il problema si ripresenta in una nuova operazione di sequestro chiamata “Apriti sesamo”. Vediamo i dettagli.

Le indagini sugli alimenti contenenti ossido di etilene

Le indagini sono partite in seguito a numerose denunce delle Associazioni dei Consumatori che hanno segnalato la presenza di ossido di etilene in svariati alimenti provenienti dall’estero. La Guardia di Finanza ha preso così un campione di semi di sesamo, segnalato, dai supermercati di Torino. Il risultato? Alcuni di questi lotti mostravano una presenza di ossido di etilene 520 volte superiori a quelli previsti dalla legge. Per questo motivo, si è provveduto al sequestro di 500 tonnellate di questo prodotto.

(Foto Pixabay)

I pericoli dell’ossido di etilene

Negli ultimi nove mesi la Finanza ha registrato la presenza di 200 prodotti con ossido di etilene proveniente dall’India, in commercio in Italia. Questi prodotti contenevano tutti il sesamo contaminato che è stato sequestrato. La sostanza chimica è presente anche in altri semi provenienti dalla Cina, Paraguay e Argentina. Si tratta di una sostanza vietata dall’Unione Europea perché estremamente cancerogena. Tuttavia viene ancora utilizzata come antimicrobico, antiparassitario e disinfettante.

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Il sesamo non è l’unico alimento segnalato

Il sesamo non è l’unico prodotto che si tratta con l’ossido di etilene, il quale ne garantisce il mantenimento. Infatti uccide istantaneamente muffe e batteri e agisce come termostabilizzante, in alternativa alla pastorizzazione, per quegli alimenti che verrebbero danneggiati dal calore. Dall’inizio delle segnalazioni provenienti da tutta Europa (si ricordi il caso dei gelati in Francia), questa sostanza cancerogena si ritrova in svariati semi e spezie provenienti dall’estero. In Italia, ad esempio, ci sono stati dei richiami per contaminazione di alcuni lotti di zenzero, Psyllium e peperoncino.

Di recente però ci sono state delle denunce che hanno rivelato la presenza di ossido di etilene in alcuni gelati preconfezionati di marchi come Twix, Bounty e Sneakers. Inoltre la Finanza ha rilevato la sostanza anche in farina di carruba e nella gomma di guar, due ingredienti comunemente usati come additivi nella preparazione dei gelati.

Sophia Melfi

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