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Pesto genovese ritirato dal mercato per contaminazione biologica

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Redazione Inran

Il pesto genovese senza aglio Pastificio Novella Sas è stato ufficialmente ritirato dal mercato per contaminazione biologica. Di cosa si tratta.

(Google Images)

Il Ministero della Salute ha ritirato dal mercato il pesto genovese senza aglio del Pastificio Novella Sas per rischio chimico. Già il 15 giugno c’era stato un richiamo per un lotto di pesto dello stesso marchio, ma da oggi ne sarà ufficialmente vietato il commercio. Il rischio è quello di un’elevata contaminazione microbiologica.

Pesto genovese ritirato dal mercato, rischio di contaminazione batterica

Il pesto ritirato ufficialmente dal mercato reca la denominazione di vendita “Pesto genovese senza aglio” e il marchio è Pastificio Novella Sas. Il marchio di identificazione dello stabilimento e del produttore è indicato come CE IT V7J8P. Il bene alimentare è distribuito in confezioni da 130 grammi ciascuna, mentre il lotto da restituire in caso di acquisto è indicato con la sigla L171. La data di scadenza segnalata corrisponde al 19 giugno 2021. Il 15 giugno il lotto era già stato ritirato per un alto rischio di contaminazione batterica, ma non appariva ancora sul sito del Ministero della Salute. Da oggi, il pesto del Pastificio Novella Sas è ufficialmente fuori commercio. L’avviso è stato diramato dalla catena di supermercati Esselunga.

(Foto Pexels)

Il motivo del richiamo

Il Ministero della Salute ha descritto così il motivo del richiamo del prodotto: “Prodotto non conforme ai criteri di sicurezza alimentare di cui al Reg. 2073/05”. La causa si riconduce ad un rischio di contaminazione biologica dopo un eventuale consumo dell’alimento. Chi dovesse rendersi conto di avere in possesso il pesto di questo marchio specifico, può riportarlo indietro al punto vendita o contattare direttamente il Pastificio Novella. L’ondata di coronavirus nel 2019 ha prodotto un inevitabile aumento delle giacenze alimentari. Questo infatti non è il primo caso di richiamo alimentare da parte del Ministero della Salute. Pochi giorni fa il Ministero ha ritirato anche un omogeneizzato per bambini per contaminazione batterica.

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L’aumento delle derrate ha costretto ristoratori e supermercati a liberarsi velocemente dei prodotti, spesso non a norma, a danno del consumatore. Questo per rimediare ai sensibili danni economici che il coronavirus ha creato nel settore della ristorazione.

Sophia Melfi

Redazione Inran