Lo smalto semipermanente in gravidanza è rischioso? I consigli degli esperti sulla sua applicazione.
Lo smalto semipermanente in gravidanza può essere rischioso? Secondo il parere degli esperti, lo smalto di per sé non rappresenta un rischio per il feto, ma affidarsi a dei professionisti durante la gestazione è fondamentale per non incorrere in fastidiosi problemi.
La gravidanza è un grosso cambiamento per una donna si a livello fisico che mentale e psicologico. Il corpo è in perenne trasformazione, mese dopo mese, così come le sue piccole parti. Le unghie, secondo molte, durante la gestazione si sfaldano e diventano molto più fragili. Ecco perché si avverte la necessità di fare una manicure per riordinarsi e stare bene con se stesse in questo delicato momento. La regola fondamentale è sempre quella di evitare saloni poco affidabili per scongiurare possibili rischi. I prodotti cheap spesso consistono in smalti nocivi che, nelle zone più indebolite delle unghie, potrebbero trasmettersi al feto.
In primis, in gravidanza non sembrano esserci rischi particolari nell’applicazioni di smalti semipermanenti o gel, perché l’unghia è una zona molto piccola e quasi priva di contatto con il bambino. Tuttavia vige la regola di bandire prodotti economici e nocivi e soprattutto, tra uno smalto semipermanente e un altro, occorre lasciare respirare l’unghia. In periodo di gestazione è ancora più importante prendersi cura del proprio corpo, ma come? Bisogna cominciare dal cibo, seguendo un regime alimentare sano fatto di giusti nutrienti e sali minerali. Bere almeno due litri di acqua al giorno è importante per rimanere idratati così come aggiungere alla dieta cereali, latticini, pesce, uova, frutta e verdura.
I cosmetici, per essere usati in gravidanza senza pericolo, devono essere certificati e prive di sostanze tossiche. Quelle a cui fare attenzione sono tre: in primo luogo la formaldeide. Si tratta di una sostanza impiegata spesso nella preparazione di prodotti chimici. Anche il toulene, usato per rendere gli smalti fluidi, va assolutamente evitato. E in ultimo il DBP, vietato in Europa, ma molto utilizzato negli articoli in plastica o resina.
Sophia Melfi