Ritirato un lotto di tranci di tonno pinna gialla per rischio chimico: è allerta alimentare secondo il Ministero della Salute.
Il Ministero della Salute ha reso noto il richiamo alimentare in corso per un lotto di tranci di tonno pinna gialla. L’allerta è dovuta al rischio chimico del tonno decongelato in acqua che è stato ritirato ufficialmente dal mercato. Il lotto di tranci di tonno richiamati reca il marchio Ittica Zu Pietro. Vediamo i dettagli.
Il richiamo da parte del Ministero della Salute si è reso necessario per via di molteplici segnalazioni di anossia istotossica, ovvero intossicazione alimentare dovuta al consumo di un particolare trancio di tonno pinna gialla. Il tonno era contaminato da agenti tossici che si possono riprodurre in ogni momento della produzione, lavorazione e conservazione dell’alimento (specie se crudo). Il Ministero della Salute ha vietato il consumo del tonno Ittica Zu Pietro, oggetto del richiamo, intimando a restituirlo al punto vendita.
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Il tonno, proveniente da un’azienda di Bisceglie, ha un conservante a base di nitrati particolarmente tossico. In parallelo sono scattate le indagini dei Nas che vogliono fare chiarezza sull’accaduto. L’utilizzo del conservante è legale, se usato nelle giuste quantità. Sembra che l’azienda di Bisceglie che ha poi venduto il tonno in tutta Italia abbia usato l’additivo chimico in maniera eccessiva.
Oggetto del richiamo è il trancio di tonno a pinna gialla decongelato con acqua aggiunta marca ittica Zu Pietro srl, lotto di produzione: 20008217/21 e con data di scadenza 7/06/2021. La motivazione principale del richiamo è il rischio di sindrome anossica per intossicazione alimentare dovuta ad alcuni agenti contaminanti presenti nel tonno. La sindrome si riconosce per il manifestarsi dei seguenti sintomi:
I sintomi da intossicazione alimentari compaiono dopo due ore dall’ingerimento dell’alimento o al massimo dopo 4/6 ore. Chi soffre di ansia o malattie respiratorie è particolarmente predisposto a problemi respiratori dovuti alla sindrome anossica. Per questo motivo, il Ministero della Salute ha lanciato l’avviso di non consumare il tonno oggetto del richiamo e di riportarlo immediatamente al punto vendita più vicino. Eventualmente condurlo all’ufficio preposto della propria ASL di zona.
Sophia Melfi