È arrivato il via libera per le feste private a patto che vengano rispettate alcune regole anti contagio. Tutto ciò che c’è da sapere per il ritorno alla vita sociale.
La vita sociale riprende lentamente grazie alle nuove ordinanze emanate dal ministro della Salute Roberto Speranza. Per gli abitanti delle fortunate regioni bianche è arrivata l’autorizzazione ad organizzare ritrovi privati in più persone. Il via libera alle feste private è però accompagnato da alcune regole da seguire per tenere sotto controllo i contagi. Ecco tutto ciò che bisogna sapere prima di organizzare un evento in casa o in un locale.
Il via libera alle feste private
L’autorizzazione alle feste private in zona bianca arriva improvvisamente ma è sicuramente una notizia ben accolta. L’ordinanza emanata dal ministro della Salute Speranza si riferisce a eventi che potranno essere tenuti anche in locali e ristoranti, una manovra che aiuterà sicuramente i ristoratori a riprendersi dagli scorsi mesi.
Le nuove disposizioni si applicano non soltanto ai festeggiamenti legati ai matrimoni civili e religiosi ma anche a tutte le altre ricorrenze. Si potranno così celebrare matrimoni, cresime e comunioni ma anche compleanni e anniversari o semplicemente organizzare ritrovi più numerosi tra amici e parenti.
L’ordinanza fa riferimento ad eventi tenuti sia all’aperto che al chiuso. Le regole da seguire per le feste private sono quelle destinate ai “banchetti”. Le feste private hanno ricevuto il via libera esclusivamente nelle regioni in zona bianca, ovvero: Veneto, Sardegna, Liguria, Umbria, Abruzzo, Molise e Friuli Venezia Giulia.
Tutto il resto d’Italia sta attendendo fiducioso l’annuncio del passaggio da zona gialla a bianca che dovrebbe, secondo le previsioni, arrivare per quasi tutti entro il 21 giugno.
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Le regole per le feste private
L’ordinanza non ha incluso un limite massimo di persone che possono partecipare agli eventi privati. Come era stato anticipato per i matrimoni però, gli invitati devono tutti essere provvisti di green pass.
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Il green pass è la certificazione che si ottiene in tre circostanze: dopo quindici giorni dalla somministrazione della prima dose del vaccino (o se si è completamente vaccinati), se si è guariti dal Covid oppure se si è effettuato un tampone dall’esito negativo nelle 48 ore precedenti all’evento.
Elena O.