Le persone che hanno già avuto un ictus corrono un rischio maggiore di subirne un secondo: per la prevenzione ci sono 5 ottime regole da seguire, ecco quali sono.
Alcune autorità americane hanno rilasciato nuove e aggiornate linee guida per i pazienti che hanno già subito un ictus. Queste sono necessarie per la prevenzione di nuovi attacchi in quanto chi ha già avuto un ictus ha una più alta probabilità di esserne nuovamente colpito. Le cinque regole da seguire influiscono sulle scelte quotidiane dei soggetti. In generale, ai pazienti che hanno già sofferto di ictus è raccomandato uno stile di vita sano.
Le nuove guide per la prevenzione degli ictus
L’American Stroke Association e l’American Heart Association si sono unite per rilasciare nuove linee guida destinate all’aiuto dei pazienti sopravvissuti ad un ictus. Le due associazioni si sono pronunciate sull’importanza dell’identificare la causa scatenante dell’attacco ed intervenire perché non vada a compromettere la salute dell’individuo.
Se non identificata infatti, può continuare a recare danno al paziente e potenzialmente scatenare un nuovo ictus. L’obbiettivo delle nuove linee guida è quindi quello della prevenzione di secondi attacchi.I dati americani hanno evidenziato che dei circa 795.000 ictus che ogni anno colpiscono la popolazione statunitense 185.000 si verificano in individui che hanno già avuto la malattia in precedenza.
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Identificare la causa dell’ictus
Per prevenire un secondo attacco di quella che è una delle principali cause di disabilità nel lungo termine i medici dovranno ora adottare queste nuove linee guida. Come prima cosa nella lotta alla prevenzione i medici devono quindi individuare la causa che ha scatenato il primo attacco.
Le linee guida istruiscono gli operatori sanitari nell’avviare e possibilmente completare gli esami diagnostici entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi. Inoltre a medici ed infermieri è richiesto di:
- effettuare analisi sul paziente in gruppo, con esperti appartenenti a diverse specializzazioni mediche;
- posizionare degli stent e rimuovere chirurgicamente eventuali blocchi alla circolazione;
- prescrivere se necessario dei medicinali che incrementino la fluidità del sangue;
- effettuare uno screening ed eventuale trattamento della fibrillazione atriale;
- gestire e considerare tutti i fattori di rischio.
La fibrillazione atriale è una condizione il cui rischio aumenta con il passare degli anni. È individuabile con un elettrocardiogramma del cuore ed è ritenuta la principale causa di ictus.
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5 regole per la prevenzione di secondi ictus
Alcune patologie possono aumentare il rischio di nuovi attacchi nei pazienti sopravvissuti ad ictus. È per loro più importante stare all’erta dal diabete di tipo 2, dall’ipertensione, da trigliceridi e colesterolo ad alti livelli e dai danni causati dal fumo.
Il corretto e sano stile di vita è quindi importantissimo per la salute soprattutto di questi individui. Il dottor Andrew Freeman, cardiologo presso il National Jewish Health a Denver, ha segnalato una lista di 5 regole da seguire nelle abitudini quotidiane per prevenire un secondo ictus:
- Integrare l’esercizio fisico nella vita di tutti i giorni con ad esempio una camminata di almeno 30 minuti.
- Mantenere una dieta sana è importante, quella mediterranea con una limitata assunzione di sale è ideale. Frutta e verdura devono essere alla base dell’alimentazione ai quali vanno aggiunti cibi integrali con un basso contenuto di grassi.
- È importante riposare correttamente per almeno sette ore ogni notte per ristorare la circolazione cardiaca e cerebrale.
- Ridurre il più possibile il livello di stress per mantenere la corretta pressione sanguigna.
- I rapporti umani, i legami e gli affetti hanno un effetto positivo sulla qualità della vita e vanno ad influire sul sistema vascolare.
Elena O.