Vaccino anti-covid durante la gravidanza consigliato o no? Ecco gli ultimi aggiornamenti dalle autorità sanitarie americane.
Il vaccino anti-covid in gravidanza, dopo il terzo mese, è stato approvato dalle autorità sanitarie americane che ne consigliano fortemente la somministrazione. A lungo si è dibattuto, soprattutto in Italia, sulle modalità e sul momento migliore per assumere il vaccino, ma la strada sembra ancora incerta.
Dopo mesi di incertezza, i Centers for Disease Control and Prevention americani hanno approvato la somministrazione di Pfizer e Moderna dal terzo trimestre in poi. Il successo della campagna di vaccinazione statunitense è scaturito dalla stretta sorveglianza e dalla raccolta dati locale. A livello comunale, le autorità si sono impegnate a registrare, caso per caso, gli effetti dei vaccini sulle donne in gravidanza, non rilevando alcun caso anomalo.
Per le donne incinte e vaccinate sarebbero state minime le differenze di reazione ai vaccini anti-covid Pfizer e Moderna. Su un campione di 35.000 donne in gravidanza, alle quali è stata somministrata una dose di vaccino, non sono stati registrati effetti collaterali rilevanti. L’unico sintomo che le donne incinte hanno accusato è stato un segno di nausea, subito dopo l’iniezione e un dolore più acuto al momento della somministrazione.
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Considerata la letalità del coronavirus di 1,5 casi su 1000 donne, le autorità sanitarie americane sostengono che il tasso di parti prematuri e aborti sia ridotto ad una minima percentuale. Il vaccino è dunque fortemente raccomandato alle donne incinte dopo il terzo mese.
La scarsità di dati a disposizione disponibile fino a qualche mese fa, non aveva consentito la disposizione di chiare direttive da parte delle autorità sanitarie. Recentemente, invece, è stato confermato che i nati da madri vaccinate posseggono già gli anticorpi contro il coronavirus. Questi anticorpi sono inoltre trasmessi da madre in figlio tramite allattamento.
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Sebbene nulla sia ancora confermato, sembra che anche in Italia, a breve, saranno consentite le somministrazioni di Pfizer e Moderna. Come confermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, non è certo che i rischi del coronavirus superino i benefici del vaccino. Le donne incinte, affette dal virus, hanno una possibilità sensibilmente maggiore di abortire o partorire prematuramente. Il vaccino ridurrebbe questi rischi, ma la sperimentazione è ancora in corso.
Sophia Melfi