Quando innaffiare le piante? C’è un momento giusto per ogni cosa e perciò anche quello idoneo a dissetare le tue piantine. Scopriamo quando.
Avere delle piante in vaso nella propria casa è modo tutto naturale per abbellire la nostra abitazione. Come non tutti sanno, il pollice verde comporta però un discreto impegno.
Infatti a differenza delle piante che vivono a diretto contatto con il terreno, attraverso il quale riescono a recuperare la loro dose di umidità tramite le loro radici, le piante in vaso devono invece essere innaffiate con cura.
Occorre quindi informarsi se esiste un momento particolare della giornata in cui è opportuno occuparsi delle piante. In altre parole, quando innaffiare le piante?
È meglio preferire il giorno o la sera? Scopriamo quando è meglio occuparci delle nostre creature della natura.
Quando innaffiare le piante: il momento giusto
Potremmo dirvi che non esiste una regola fissa, se la pianta che abbiamo davanti risulta asciutta al tatto di sicuro è il momento giusto per annaffiarla.
Inoltre interferiscono anche altri fattori per poter stabilire quando innaffiare le piante, ad esempio:
- grandezza del vaso;
- l’esposizione al vento e al sole;
- tipo di pianta;
- afflosciamento degli apici e dei fiori;
- cambiamento di colore del fogliame;
- limitata fioritura;
- raggrinzimento delle foglie.
Molto utile risulterà anche infilare le dita nel terreno e valutare il livello di umidità del substrato, non solo in superficie, ma scendendo di qualche centimetro in profondità.
Ad ogni modo mai innaffiare o comunque bagnare le piante nelle ore centrali del giorno. Poiché questo potrebbe provocare uno shock termico per le radici. Inoltre la forte evaporazione provocherebbe la perdita rapida dell’umidità disponibile.
Ciò che gli esperti consigliano è di innaffiare le piante al mattino presto o la sera tardi: quando il clima è fresco e l’acqua evapora più lentamente.
Questo è il momento ideale in cui le nostre piantine si dissetano e assorbono nel modo giusto tutta l’acqua di cui necessitano.
Potrebbe interessarti anche: Piante che attirano le farfalle: quali scegliere per creare un giardino alla loro portata
Quanto annaffiare le piante?
Non esiste una regola precisa che permette di stabilire con certezza la quantità e la frequenza delle irrigazioni. Questo perché dipende da molti fattori, ossia:
- condizioni ambientali del luogo di coltivazione;
- esposizione;
- necessità della specie vegetale;
- stagione dell’anno;
- tipo di coltivazione (e per la coltivazione in vaso, il tipo di contenitore).
Come annaffiare le piante?
Esistono poi diverse tecniche di irrigazione che ci suggeriscono come innaffiare le nostre piante. Esse sono:
- dall’alto: è la tecnica per annaffiare le Dracene (D.marginata, fragrans),la Schefflera, la Kentia, la Chamaedorea e l’ Edera. Basterà versare l’acqua direttamente sul substrato, facendo attenzione che non cada sulle foglie ed eliminando quella che rimane nel sottovaso. Evitando così il ristagno dell’acqua.
- dal basso: è la tecnica utile per Ciclamino, Violetta africana, Pilea, Maranta. Occorrerà versare l’acqua nel sottovaso, in modo che la pianta la possa assorbire tramite i fori di drenaggio.
- per immersione: è la tecnica per le piante coltivate in ceste pensili e in vasi piccoli (orchidee). Tuttavia è anche un intervento efficace per recuperare una pianta che sta seccando. Basterà immergere la zolla in un recipiente con acqua per qualche minuto, per poi lasciar scolare.
Raffaella Lauretta