Caffè ed antibiotici, è un’interazione rischiosa? Potrebbe esserlo

Seguendo una terapia antibiotica bisogna far attenzione anche all’alimentazione. È rischiosa l’interazione caffè ed antibiotici? Potrebbe esserlo.

Caffè ed antibiotici
(Foto da Pixabay)

Per alcuni il caffè è davvero un qualcosa d’intoccabile. Senza, la mattina sarebbe tragico iniziare la giornata. Ma fa davvero sempre bene assumerlo? E mentre stessimo seguendo una terapia farmacologica? Caffè ed antibiotici potrebbe tradursi in un’interazione rischiosa.

Caffeina ed antibiotici

Prima di poter andare ad analizzare l’effetto dell’interazione caffè-antibiotici, è opportuno andare a saperne di più sulla caffeina.

Caffè
(Foto da Pexels)

Innanzitutto possiamo dire che la caffeina fa parte di una famiglia più grande, delle xantine, in cui rientrano anche la teobromina (del cacao) e la teofillina (del the).

È una molecola, detta alcaloide, che deriva dal mondo vegetale e non si trova solo nel caffè, ma anche:

  • Nel cioccolato;
  • In piante come il guaranà;
  • Nel genere delle piante Cola, dai frutti amarognoli;
  • In bevande derivanti dalla Cola;
  • Nell’erba Mate, da cui si ricava un infuso stimolante diffuso soprattutto nell’America del Sud.

Bevendo un caffè assumiamo circa 85mg di caffeina: dopo circa un paio d’ore abbiamo la sua concentrazione massima nel sangue.

Viene metabolizzata a livello epatico grazie ad un particolare enzima, il CYP1A2, ma può rimanere nell’organismo anche per più di 4 ore prima di essere eliminata per via renale.

La caffeina, a parte il noto effetto stimolante, va anche ad agire su:

  • Apparato cardiovascolare;
  • Apparato gastroenterico;
  • Muscolatura scheletrica;
  • A livello dei neurotrasmettitori, condizionandone le funzioni.

L’effetto della caffeina non è unico. Per intenderci:

  • Bevendo meno di 5 caffè avremo: miglioramento dei riflessi, aumento della concentrazione, diminuzione dell’emicrania, aumento del benessere generale;
  • Bevendo più di 5 caffè avremo l’effetto contrario: senso di nausea, tachicardia, tremori diffusi, mancanza di concentrazione, ansia, senso d’irrequietezza e peggioramento dell’emicrania e dell’ulcera gastrica.

Va da sé che, se sappiamo di assumere calmanti ma bevessimo caffè, ovviamente avremmo l’effetto opposto. Ma cosa succederebbe se assumessimo caffeina mentre stiamo seguendo una terapia antibiotica?

Pur essendo tutti molecole capaci di colpire l’azione di batteri patologici, gli antibiotici si dividono in varie categorie; non sono tutti uguali.

Non va assunta caffeina se si è sotto terapia antibiotica di:

  • Enoxacina;
  • Ciprofloxacina;
  • Levofloxacina;
  • Norfloxacina;
  • Grepafloxacina.

Questi sono principi attivi che fanno parte della classe antibiotica dei chinoloni: vanno a bloccare il metabolismo della caffeina inibendo l’enzima CYP1A2.

Di conseguenza la caffeina non viene eliminata e si accumula nell’organismo causandone i tipici effetti da sovradosaggio: da ansia e nausea alle convulsioni.

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Consigli utili

A volte è meglio rinunciare ad una tazza di caffè in più, evitando così possibili effetti indesiderati o addirittura pericolosi per la salute.

Caffè
(Foto da Pixabay)

Bisogna anche sapere che la caffeina attraversa la barriera ematoencefalica ed anche la placenta: in gravidanza è meglio trattenersi dall’assumere troppi caffè.

Durante la gravidanza, infatti, l’effetto della caffeina nel corpo potrebbe protrarsi anche per più di 5 ore: la tossicità si verifica quando la concentrazione plasmatica di questo alcaloide supera gli 80mg/ml.

Bisogna far attenzione anche a leggere le etichette degli alimenti acquistati. La caffeina è contenuta anche in molte bevande energetiche: aumenta la resistenza degli atleti e, superiore a 12 mcg/ml nelle urine, sarebbe considerato doping.

Anche le donne che assumano la pillola anticoncezionale devono far attenzione a bere troppi caffè: l’effetto della caffeina sarebbe potenziato.

Tuttavia, da uno studio sull’interazione tra amoxicillina e caffeina nella lotta allo Staphilococcus Aureus, è risultato un potenziamento dell’efficacia di questo antibiotico.

In pratica è stato dimostrato che l’assunzione concomitante di caffè ed amoxicillina ha permesso che, per aver effetto contro l’infezione batterica da Staphilococcus Aureus, bastasse meno concentrazione di principio attivo del solito.

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È bene sapere che lo studio di un farmaco non finisce nemmeno dopo esser stato immesso nel commercio: si valutano continuamente i possibili effetti avversi o le possibili interazioni.

E, come alcuni antibiotici è bene che vengano presi senza la contemporanea assunzione di alcool, così altri non vanno presi assumendo caffeina.

Stefano A.

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