Il raffreddore è un disturbo respiratorio molto comune, ma spesso ne vengono confuse le cause. Scopriamo insieme qualche indicatore utile a capire come distinguere allergia da raffreddore.
La primavera è la stagione dei pollini, e chi è allergico purtroppo ne risente! Così come è la stagione dei primi caldi, gli stessi che ci fanno venire voglia di vestire leggeri, col rischio però di prendere freddo. In entrambi i casi, si finisce con l’iniziare a starnutire e avere fastidi respiratori. Fraintendere l’origine del disturbo può far intraprendere terapie non adatte alla cura efficace. Per questo è importante capire come distinguere allergia da raffreddore, e in questo articolo scopriremo insieme alcuni indicatori.
Prima di concentrarci sui possibili indicatori, per capire come distinguere allergia da raffreddore è importante capire cosa sono e da cosa sono rispettivamente causati.
Il raffreddore comune è una patologia comune in quanto particolarmente contagiosa, poiché trasmissibile per via aerea. S trasmette anche entrando in contatto diretto con la saliva di una persona infetta e toccando mani o oggetti precedentemente toccati da mani contaminate.
È quindi un disturbo di origine virale, causato dall’infiammazione delle mucose a causa del contatto con virus, nello specifico i rhinovirus. Fra la sintomatologia più comune il raffreddore presenta:
È bene comunque specificare che questi sintomi non sono direttamente causati dal virus, ma dalla risposta immunitaria del corpo che cerca di debellarlo. Nei casi più acuti il raffreddore può sfociare nell’insorgenza di otite e sinusite, portando con sé febbre e ulteriori complicanze a livello respiratorio.
I rimedi per il raffreddore, quando rimane ad un livello lieve, sono idratazione – specie con tisane e tè caldi – tanto riposo e ricaricarsi di vitamine. Si ricorre all’antipiretico e all’antibiotico solo nelle manifestazioni più gravi, in ogni caso sotto osservazione medica.
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L’allergia, viceversa, sebbene sia un disturbo delle vie respiratorie dalla sintomatologia parzialmente simile a quella del raffreddore, non è assolutamente trasmissibile – per fortuna!
Quello che spesso chiamiamo “raffreddore allergico” è tutt’altra cosa. Ha un esordio molto più repentino rispetto al raffreddore virale, dal momento che non prevede periodi di incubazione. Si manifesta infatti nello stesso momento in cui avviene l’esposizione del soggetto allergico alla sostanza che gli provoca la reazione.
Fra gli allergeni più comuni ricordiamo:
L’allergia non è accompagnata dai sintomi tipici del raffreddore, quali spossatezza e febbre. Essa può provocare dei fastidi a livello di gola e mal di testa, ma più che altro per lo stress a cui l’apparato respiratorio è sottoposto, per i continui starnuti.
I rimedi per l’allergia sono soprattutto gli antistaminici e i cortisonici, per la somministrazione dei quali è necessario il consulto medico, unitamente a specifiche analisi e accertamenti per rilevare con precisione quali sostanza provocano allergia e a che livello.
In ogni caso è assolutamente consigliato approfondire le cause del raffreddore, specie se è ripetuto periodicamente e in precise circostanze, poiché sottovalutare le allergie può ripercuotersi gravemente sulla salute.
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A questo punto possiamo elencare i sintomi e vedere in modo incrociato quali sono causati dall’una o dall’altro, per avere così un’idea chiara delle differenze e una sensibilità maggiore al loro riconoscimento.
Ora che abbiamo chiarito le differenze, capire come distinguere allergia da raffreddore è certamente più chiaro.
Sappiamo anche che definire un fastidio respiratorio dovuto ad allergia “raffreddore allergico” non è altro che un bello e fastidioso ossimoro.
Sara Costantini