Il miele è un noto alleato dell’alimentazione sana ma gustosa, apportando benefici al corpo e sapore gradevole alle nostre papille. È importante avere un metodo per capire se il miele è puro: scopriamo insieme come.
Valida alternativa agli zuccheri raffinati, il miele è un ingrediente importante sia per molte ricette healthy, sia come rimedio naturale per la cura di fastidi respiratori che come complemento nella skin care.
Bisogna pertanto accertarsi che il miele che abbiamo in casa o che stiamo acquistando sia di qualità, così da essere certi di poterne trarre il massimo profitto. Vediamo come capire se il miele è puro.
Come si ricava il miele
Prima di passare in rassegna i metodi per capire come riconoscere il miele di qualità, è bene soffermarsi sull’importanza dell’origine e del processo di produzione.
La produzione del miele può avvenire ad un’unica necessaria condizione: la presenza delle api! Sono proprio tali insetti volatili i primi operai al servizio della produzione del miele, che si configura pertanto come prodotto al contempo vegetale e animale.
Come tutti gli alimenti, anche il miele ha una definizione legale, sancita nell’Art. 1, comma 1, D.Lgs. 21/05/2004, n. 179, che recita:
“Per miele si intende il prodotto alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o che si trovano sulle stesse, che esse bottinano, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare”.
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Caratteristiche del miele
Anche per le sue caratteristiche c’è una definizione legale, nell’Art. 2, comma 1, del D.Lgs. appena menzionato, che recita:
“Il miele è essenzialmente composto da diversi zuccheri, soprattutto da fruttosio e glucosio, nonché da altre sostanze quali acidi organici, enzimi e particelle solide provenienti dalla raccolta del miele”.
Si tratta quindi di una sostanza composta per circa l’80% di zuccheri ed enzimi e per il restante 20% circa di acqua. Lo conosciamo per il suo colore dorato o ambrato, opaco o cristallizzato e dalla consistenza viscosa, talvolta più liquida, altre volte più densa e simil granulare.
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Metodi attendibili per capire se il miele è puro
Veniamo ora al cuore della questione. Partendo dal presupposto che per avere una disamina accurata della composizione del miele è necessaria un’analisi in laboratorio, sappiate che ci sono delle accortezze efficaci per capire se ci si trova davanti ad un miele di qualità o ad uno alterato.
Informazioni dell’etichetta
La legge sancisce che il miele deve essere fatto al 100% da con sostanze dell’alveare: ogni additivo chimico è bandito. Le certificazioni più importanti sono quelle riguardanti la qualità Bio e quella D.O.P. Se l’etichetta contiene espressioni come “contenente sciroppo di mais/glucosio“, sappiate che non siete davanti a un miele puro.
Provenienza
Il luogo di origine del miele è un indicatore fondamentale e deve essere indicata per legge. Il nostro consiglio ricade sul miele italiano, in quanto particolarmente sottoposto a controlli.
Pareri in circolo
Molte aziende agricole e cooperative produttrici di miele non hanno i fondi sufficienti per poter acquistare le certificazioni di cui sopra. Per questi casi è possibile affidarsi alle “recensioni” di persone fidate che possono confermarci la qualità del prodotto in questione.
Prezzo
Non sempre il prezzo elevato è sinonimo di qualità certificata, ma nel caso del miele sì, proprio perché i costi di produzione di un miele eccellente e per le certificazioni sono molto elevati.
Come accennato, non si tratta di metodi scientificamente provati, disponibili solo con una strumentazione sofisticata da laboratorio, ma di indicatori affidabili, che a loro modo costituiscono una garanzia in più nella vostra scelta del miele.
Sara Costantini