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Alimenti e Nutrizione

Kamut i benefici e le proprietà del grano dal nome inventato

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Raffaella

Kamut i benefici del grano più popolare degli ultimi anni. Quanto c’è di vero delle proprietà e dei vantaggi che si riconoscono a questo alimento? Scopriamolo insieme.

(Foto Pixabay)

Il kamut è un antenato del grano duro moderno, prodotto esclusivamente mediante agricoltura biologica. Questo cereale, come del resto il grano, può essere macinato ed ottenere così una farina, la farina di kamut.

Oggi, riscuote un certo successo anche in Italia, per la produzione di pane e pasta, oltre che di alcuni dolci. Vediamo quali i benefici e i vantaggi di cui si parla tanto. Scopriamo quanto è vero di ciò che si dice in giro su questo grano.

Kamut cos’è

Il kamut o per meglio dire il grano khorasan, regiatrato poi sotto marchio Kamut, non è altro che una varietà di normalissimo grano la cui produzione inizialmente era prettamente gestita da un’azienda Statunitense.

(Foto Pixabay)

Il kamut o cereale Khrosan, appartiene alla famiglia delle graminacee e alla specie del grano duro (Triticum durum). Negli anni Settanta, un’azienda americana perfezionò il processo di macinazione, purificazione e lavorazione di questo tipo di grano e ne fece un successo ancora oggi molto presente. Attualmente, però è coltivato biologicamente un po’ in tutto il mondo e con un discreto successo.

Secondo una leggenda si tratterebbe di un grano piuttosto antico addirittura ritrovato nelle tombe degli antichi egizi, e proprio da lì nasce il nome di fantasia “Grano del faraone Tutankhamon”, successivamente tramutato in Kamut.

Mentre in Turchia viene chiamato “grano del profeta”, poiché questo grano è avvolto anche da un’altra leggenda, secondo la quale, questo tipo di grano era presente sull’arca di Noè.

Kamut benefici e proprietà

Il kamut tra i benefici che assicura all’organismo c’è l’energia a lungo termine, poiché si tratta di un alimento molto energetico che fornisce un lento rilascio di zuccheri nel sangue.

(Foto Pixabay)

Inoltre è ricco di proteine, amminoacidi, vitamine e sali minerali, di fenoli, dei potenti antiossidanti e carotenoidi, che conferiscono ai chicchi di grano il tipico colore dorato.

È particolarmente amato per la sua digeribilità e per la resistenza e compattezza che mantiene dopo la cottura. Infatti conservando queste suddette qualità una volta cotto, resta piacevole e offre un sapore deciso dal retrogusto di nocciola.

La farina di Kamut può essere impiegata come alternativa alla farina di grano duro, come ingrediente di zuppe, minestre, minestroni, insalate ed ha una particolare facilità nella lavorazione e nella panificazione.

I valori nutrizionali della farina di Kamut ogni 100 grammi:

Valore energetico: 349 cal;

  • Acido folico: 0,0395 mg;
  • Acido pantotenico: 0,23 mg;
  • Acqua: 8,7%;
  • Boro: 2,0;
  • Calcio: 31 mg;
  • Carboidrati: 65,2%;
  • Ceneri: 1,8%;
  • Cobalto: 0,3;
  • Ferro: 34,47;
  • Ferro: 4,2 mg;
  • Fibre grezze: 1,7%;
  • Fosforo: 422 mg;
  • Grassi: 2,5%;
  • Magnesio: 173 mg;
  • Manganese: 29,3;
  • Manganese: 3,6 mg;
  • Molibdeno: 0,6;
  • Nickel: 0,3;
  • Potassio: 481 mg;
  • Proteine: 19,3%;
  • Rame: 0,56 mg;
  • Selenio: 1,53;
  • Silicio: 441;
  • Sodio: 3,9 mg;
  • Vitamina B1: 0,45 mg;
  • Vitamina B2: 0,15 mg;
  • Vitamina B3: 5,59 mg;
  • Vitamina B6: 0,09 mg;
  • Vitamina E: 1,7 mg;
  • Zinco: 4,9 mg.

La farina di Kamut contiene anche molti amminoacidi e in particolare: l’arginina e la leucina.

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Kamut e la celiachia

La celiachia è un’intolleranza al glutine determinata geneticamente, che causa una distruzione della mucosa intestinale, perciò il consumo di Kamut sotto qualsiasi forma che sia pasta o pane, risulta controindicato ai soggetti intolleranti al glutine, in quanto presente in esso.

Sembra però essere maggiormente tollerato, rispetto al nostro grano, dalle persone che soffrono di sensibilità al glutine, perchè si tratta di persone non celiache ma solo sensibili al glutine.

La differenza sta nel fatto che la sensibilità non innesca la formazione di autoanticorpi che bersagliano l’intestino, come avviene per la celiachia. In altre parole, essere sensibili al glutine ed essere celiaci sono due cose distinte e separate.

Raffaella Lauretta

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