Durante la gestazione non tutti gli alimenti possono essere inseriti nella dieta della donna. È un bene assumere curcuma in gravidanza? I possibili rischi.
Come sappiamo, la curcuma è una spezia indiana oggi molto utilizzata anche per i nostri piatti occidentali. Sono tante le sue proprietà, ma vanno messe in relazione allo stato di salute di ognuno. È un bene assumere la curcuma in gravidanza oppure sarebbe rischioso per il feto?
Curcuma in gravidanza
Dal colore giallo oro, la polvere di curcuma che consumiamo deriva dalla radice di una pianta della stessa famiglia dello zenzero, la Curcuma Longa.
Oggi è possibile trovare la curcuma anche sotto forma d’integratore vero e proprio od in formulazioni erboristiche.
Tutto ciò che si conosce sull’effetto dell’uso di curcuma in gravidanza ci viene dato da studi effettuati nei topi: questi, però, hanno un genoma solo parzialmente sovrapponibile a quello umano.
Durante la gestazione la futura mamma inizia ad avere dei fastidi e, di getto, si è portati a scegliere un rimedio naturale anziché uno farmacologico, rischioso per il feto.
Ad ogni modo bisogna chiedere sempre prima al ginecologo: molti principi attivi naturali sono alla base dei nostri farmaci.
Di certo la curcuma aiuterebbe a:
- Combattere il senso di nausea dei primi mesi, soprattutto in associazione con lo zenzero o col miele;
- Alleviare le manifestazioni dolorose, dato il suo potere antinfiammatorio;
- Alleviare i problemi digestivi;
- Migliorare la circolazione sanguigna.
Tra le proprietà benefiche della curcuma potremmo aggiungerne altre:
- Antiossidante: è sia in grado di prevenire i radicali liberi che di combattere quelli già esistenti;
- Antidiabetica: migliora la sensibilità all’insulina diminuendo la glicemia;
- Neuroprotettiva: protegge e previene la degenerazione cellulare dei neuroni, che avviene in malattie come il Parkinson;
- Modulatrice del sistema immunitario;
- Combatte le alterazioni metaboliche immunomediate: sono complicazioni che potrebbero verificarsi in gravidanza, come la depressione o il diabete gestazionale.
Tuttavia, un consumo eccessivo di questa spezia potrebbe essere rischioso per la gravidanza e dunque per lo sviluppo del feto.
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Rischi dell’assunzione di curcuma in gravidanza
Sempre dagli studi effettuati sui topi, un eccesso di curcuma ha comportato una diminuzione del peso del feto. Rilevante è anche la sua azione simil estrogenica.
Una particolarità della curcuma è che, a grandi dosi, può comportare un effetto contrario: assumere questa spezia in gravidanza potrebbe inasprire l’acidità di stomaco e dunque peggiorare i problemi digestivi.
Potrebbe andare anche a sovraccaricare reni e fegato: chi già soffrisse di calcoli biliari è bene che non ne faccia uso.
Introdurre troppa curcuma nella dieta in gravidanza potrebbe anche indurre una eccessiva produzione di bile, con conseguenti problemi alla colecisti.
Siccome tra i suoi effetti c’è anche quello di fluidificare il sangue, chi già fosse in terapia con anticoagulanti non deve assumere prodotti né a base di curcuma né a base di zenzero.
Il fatto che migliori la circolazione sanguigna è dato, infatti, proprio dalla sua azione antitrombotica.
Assumendo il warfarin, ad esempio, non bisogna mangiare né alimenti coagulanti (quelli contenenti vitamina K) né alimenti anticoagulanti che fluidificherebbero troppo il sangue causando perdite ematiche uterine.
Un conto è mettere una puntina di curcuma ed un cucchiaio di miele nella nostra tisana digestiva, un conto sarebbe abusarne.
Spesso questa spezia viene usata anche nelle preparazioni di prodotti di bellezza: una maschera al viso con curcuma ed olio di mandorle, oltre al suo potere antisettico, sarebbe in grado anche di eliminare quelle macchioline fastidiose sulla pelle.
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Ad ogni modo è sempre opportuno accertarsi della provenienza delle spezie: il rischio è anche quello che siano contaminate con metalli pesanti che, soprattutto per il feto in crescita, è meglio evitare.
Stefano A.