Frutta e verdura, quali sono i più contaminati con pesticidi e sostanze chimiche in generale? Scopriamo la lista della “sporca dozzina”.
Tutti sappiamo come frutta e verdura debbano sempre esser presenti sulla nostra tavola. Il loro apporto nutrizionale è importante, a patto ovviamente che si scelgano prodotti sani e genuini.
Già perché la presenza di pesticidi o, in generale, additivi chimici è sempre dietro l’angolo e si può rivelare un vero e proprio boomerang per la nostra salute.
In America a tal proposito viene stilata ogni anno una classifica, un gruppo di dodici alimenti tra frutta e verdura che presentano il più alto livello medio di pesticidi. Scopriamo insieme quali sono questi “mostri della natura”.
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Il gruppo di lavoro sull’ambiente americano, l’EWG, ha classificato i livelli di residui di pesticidi di frutta e verdura sulla base di campioni prelevati dal Dipartimento dell’Agricoltura statunitense e dalla Food and Drug Administration.
Sono state prese in considerazione circa 50 diverse tipologie di frutta e verdura per valutare la presenza di pesticidi potenzialmente pericolosi che finiscono di conseguenza sulle nostre tavole.
Ne emerge, come ogni anno, una lista nota in America come Dirty Dozen, “la sporca dozzina”, i dodici frutti e verdure con più alti livelli di sostanze chimiche. Ecco qui la lista 2021:
Anche nel 2021 si confermano le fragole la frutta più contaminata e gli spinaci per quanto riguarda le verdure.
Altra conferma i cavoli, nuovamente medaglia di bronzo ma questa volta condivisa con le cime di rapa, tra i prodotti con il più alto carico di pesticidi.
Occorre specificare che la classifica si basa non solo sulla percentuale di campioni con pesticidi ma anche sul numero e la quantità di pesticidi rinvenuti: questi dodici alimenti dunque si contraddistinguono per esser stati contaminati con più pesticidi rispetto ad altre colture.
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Lo studio naturalmente riguarda il panorama americano e in Europa le regole sull’uso di pesticidi e affini sono senza dubbio più stringenti. Ciò non toglie come tale lista ci faccia riflettere circa l’importanza di favorire produzioni biologiche o, comunque, più piccole e controllate, approfondendo sempre con cura la provenienza degli alimenti che acquistiamo.