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Allerta alimentare, cozze ritirate dal mercato: il motivo

Pubblicato da
Francesca Bloise

Allerta alimentare nel nostro Paese per via di alcune cozze ritirate per la presenza di batteri e tossine. Tutte le specifiche del caso

Cozze (Pixabay)

Allerta alimentare in corso per via di alcuni lotti di cozze che sono state ritirate dal mercato. L’allerta è stata diffusa dal RASFF, il sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare che ha parlato di due referenze di cozze contaminate. Sarebbero alterata dal batterio Escherichia Coli e non solo e per questo nocive per la salute delle persone.

Le cozze sono state importate dall’estero e in seguito ai controlli di rito hanno mostrato la loro contaminazione contenendo, in alcuni casi il pericoloso batterio e in altre tossine che possono causare una grave sindrome.

Nello specifico, infatti, le segnalazioni emesse per le cozze sono due. Vediamo di cosa si tratta e a cosa bisogna fare attenzione.

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Allerta alimentare, tutte le specifiche sulle cozze ritirate

Allerta alimentare sulle cozze importate dall’estero che riguarda come abbiamo detto due segnalazioni nello specifico, ognuna delle quali con dettagli da segnare. L

a prima riguarda le cozze vive, le Mytilus galloprovincialis che provengono dalla Spagna. Queste vengono poi purificate nel nostro Paese e grazie a questa operazione è stata riscontrata la presenza di Escherichia coli con una percentuale di fino a 330 MPN per 100 grammi di prodotto. Questo tipo di cozze è stato ritirato dal mercato prima che la distribuzione arrivasse anche in altri Paesi dell’Unione Europea.

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Il secondo caso di ritiro riguarda, invece, le cozze cotte congelate, le Mytilus galloprovincialis, sempre di origine spagnola nella quali è stata riscontrata la presenza di tossine responsabili della Sindrome diarroica da molluschi bivalvi, patologia neurotossica grave che non va per nulla sottovalutata.

Per entrambi i ritiri non sono stati comunicati né la marca e né tantomeno il lotto. Di solito viene sempre specificato ma in questo caso, siccome il prodotto non ha mai raggiunto i punti vendita e il consumatore finale, non è stato necessario. Non solo in Italia ma nemmeno all’estero. Ecco che così tutti i consumatori di cozze possano stare tranquilli perché non corrono nessun rischio.

 

Francesca Bloise