Ti sei mai soffermato a osservare le dita dei tuoi figli? La loro lunghezza dice molto più di ciò che pensavate, incluso il vostro 730.
Parliamo oggi di uno studio molto particolare condotto alla Swansea University in virtù del quale è stato chiesto a oltre 250mila persone provenienti da circa 200 paesi di misurare l’indice e l’anulare, indicando poi separatamente il livello di reddito dei genitori.
A qualche scopo tale domanda? Scoprire se la lunghezza delle dita possa esser più di un semplice dettaglio fisico, trasformandosi in un vero e proprio termometro della ricchezza.
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Indice o anulare lungo? La risposta è un misuratore del reddito
Per comprendere al meglio questo studio occorre partire da una semplice proporzione: la relazione tra la lunghezza dell’indice e dell’anulare di una persona, nota come rapporto 2D: 4D, in cui un indice più lungo si tradurrà in un rapporto maggiore di 1, mentre un dito anulare più lungo si tradurrà in un rapporto minore di 1.
Quest’ultimo caso, stando allo studio in oggetto, si tradurrebbe in un un indicatore di livelli più elevati di testosterone, mentre un dito indice più lungo in un indicatore di livelli più elevati di estrogeni. Si sa infatti che, in generale, gli uomini hanno l’anulare più lungo, mentre le donne hanno gli indici più lunghi.
Lo studio pare aver dimostrato come i figli di genitori con un reddito superiore alla media avessero un rapporto 2D:4D basso (anulari più lunghi): sembra dunque che le madri con reditti d’eccellenza producano durante la gravidanza alti livelli di testosterone e bassi livelli di estrogeni, con la conseguenza del formare un feto più mascolinizzato
Al contrario, se i genitori non sono poi così abbienti il rapporto 2D:4D si presentava alto, indice di un basso livello di testosterone e più alto di estrogeni, marcatori di un feto più femminizzato.
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Ha infatti spiegato il professor John Manning della Swansea University:
“I nostri risultati mostrano che le madri con un reddito elevato possono secernere alti livelli di testosterone rispetto agli estrogeni all’inizio della gravidanza, mascolinizzando così i loro figli maschi e femmine. Al contrario, le donne a basso reddito possono secernere bassi livelli di testosterone, che femminilizzeranno i loro figli maschi e femmine. Questa è una risposta evolutiva, di cui le madri non saranno consapevoli, per non parlare in grado di controllare. È orientato a dare alla loro prole le migliori possibilità di successo riproduttivo. Per le madri ad alto reddito, è probabile che i vantaggi dell’alto livello di testosterone per i loro figli superino i suoi svantaggi per le loro figlie. Per le madri a basso reddito, è probabile che il guadagno di forma fisica delle figlie femminizzate superi la perdita di forma fisica dei figli femminizzati. Questo modello è coerente con l’ipotesi di Trivers-Willard”.
Ma che cosa ci rivela in realtà questo studio? Lo spiega sempre John Manning:
“È noto che la povertà è strettamente associata a una salute peggiore. Ciò che la nostra ricerca indica è che questo collegamento può essere replicato attraverso le generazioni”
Fonte: gerente.it