La sigaretta elettronica ed i danni sulla salute. La storia di un giovane che ha rischiato di morire per via dei polmoni compromessi
Le sigarette elettroniche sono una delle grandi svolte degli ultimi anni. Una vera rivoluzione per il mondo dei fumatori. Dispositivi che si pongono come valide alternative alla sigaretta tradizione e come è stato dimostrato causano decisamente meno problemi alla salute.
Per molti sono un passaggio intermedio prima di smettere, per altri un modo per allontanarsi dal pericolo reale e dimostrato del fumo ma senza abbandonare un “piacere” che a lungo andare diventa poi indispensabile.
Sul loro arrivo sul mercato non sono mancate le polemiche con molte opposizioni e messe al bando. Come sempre gli Usa sono stati anticipatori ma molte storie dimostrano che non tutto è oro quello che luccica. Nel corso del 2019 sono stati molti, infatti, i casi di malattie polmonari, anche letali che si sono sviluppate con l’uso delle sigarette elettroniche.
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Emblematica è stata la storia di Adam Hergenreder, un 18enne dell’Illinois che è riuscito a salvarsi per miracolo. Il suo arrivo tempestivo in ospedale gli ha permesso di salvarsi. Il 18enne era un fumatore di sigaretta elettronica e da un po’ di tempo accusava stanchezza e fatica.
Il quantitativo di vaporizzazioni fatte non era poco, quanto quello di un pacco di sigarette e per il giovane poteva essere addirittura letale. Lo ha spiegato sua mamma Polly ai tabloid: “I dottori mi hanno detto che se non lo avessi portato in ospedale sarebbe morto”.
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Qual è stato il problema? Il liquido aspirato che nel corso del tempo, seppur breve, ha deteriorato i polmoni diminuendo drasticamente la capacità respiratorie. Adam a 18 anni ne dimostrava quella di un 70enne.
Una situazione davvero disastrosa che di certo ha compromesso la salute psicofisica del ragazzo che ha dovuto fare i conti anche con il ridimensionamento delle sue attività lasciando il Wrestling, il suo sport preferito.