Riappropriarsi dei capelli grazie alle tecniche di autotrapianto. Un aiuto fondamentale dal trattamento PRP capelli.
La ricrescita dei capelli non è più una chimera. Per chi ha scelto di non arrendersi alla calvizie la tecnica dell’autotrapianto si rivela una soluzione interessante ma soprattutto efficace e definitiva.
Grazie a una sofisticata operazione di prelievo dei capelli dall’area della nuca, di norma non soggetta alla caduta, e al successivo trasferimento nella zona interessata dal diradamento e dalla perdita della capigliatura, si possono ottenere ottimi risultati.
Rivolgendosi ad un’equipe medica specializzata sarà possibile fruire di una pratica chirurgica di autotrapianto, decisamente innovativa e poco invasiva come la tecnica FUE (Follicular Unit Extraction). Parliamo di una pratica che poggia sul prelievo diretto con espianto delle unità follicolari dalla zona donatrice e il conseguente impianto dei singoli bulbi nelle aree riceventi.
A supporto della tecnica di autotrapianto, e per favorire la crescita dei capelli, è opportuno valutare un trattamento terapeutico quale il PRP capelli (Plasma Ricco di Piastrine), una scelta naturale e non chirurgica, che segue la fase post-operatoria.
Le opinioni sul PRP per capelli sono estremamente positive. Il metodo funziona grazie alla presenza di cellule mesenchimali autologhe, che contengono fattori di crescita piastrinici, in grado di contribuire alla guarigione e rigenerazione dei tessuti e allo sviluppo dei follicoli piliferi.
“Studi scientifici di rilevanza mondiale dimostrano l’efficacia del PRP in diversi campi della medicina, tra cui: dermatologia, odontoiatria, ortopedia, tricologia, medicina estetica e sportiva – spiegano gli esperti -.
La sicurezza e la validità delle infiltrazioni di PRP nella stimolazione della crescita dei capelli è ampiamente riconosciuta da più di un decennio e confermata da tutta una serie di casi di successo”.
L’efficacia del plasma ricco di piastrine è provata dalle ricerche di settore, che hanno dimostrato come nei pazienti che soffrono di calvizie il PRP invia un segnale di riattivazione alle cellule staminali, presenti nella zona sopra-bulbare del follicolo, stimolandole a riprodursi e a riattivare il tradizionale ciclo fisiologico che produce la ricrescita del capello.
Per garantirsi un buon risultato è necessario ripetere il trattamento più volte e non soltanto in concomitanza dell’autotrapianto.
Il PRP non solo sollecita la ricrescita dei capelli ma ne rallenta anche la caduta interagendo direttamente sul bulbo, terminazione che esce decisamente rafforzata dal trattamento. I medici consigliano di ripetere il trattamento di PRP dopo 3 mesi dall’autotrapianto di capelli, per poi rinnovare la pratica nell’arco dei 12 mesi successivi.
Per poter sfruttare le potenzialità del plasma, arricchito dalla presenza di piastrine, è necessario procedere attraverso un’operazione di centrifugazione del sangue, che consente di separare il plasma dai globuli rossi.
Al plasma così ottenuto di norma si aggiunge uno specifico attivatore, in grado di effettuare una degranulazione piastrinica, che favorisce la liberazione dei fattori di crescita prima di essere iniettato nei tessuti del cuoio capelluto.
Il percorso è semplice e si completa velocemente in circa 30-40 minuti, potendo contare su una concentrazione di piastrine decisamente superiore a quella del plasma in origine.