Negli ultimi anni la dieta del magnesio ha acquisito una crescente notorietà, supportata da diverse celebrità che hanno sposato questo approccio alimentare, affermano di aver perso tra i 5 e i 7 chilli in appena un mese.
Insomma, sembrerebbe essere un buon viatico in vista dell’estate, considerato che potrebbe realmente tramutarsi in una ottima soluzione per perdere qualche chilo di troppo.
Ma come funziona la dieta del magnesio? Invitando i nostri lettori a parlarne con il medico prima di modificare le proprie abitudini alimentari, abbiamo voluto riassumere di seguito che cosa affermano i sostenitori di tale regime dietetico.
La dieta del magnesio è una dieta ipocalorica che punta a farci assumere un regime di calorie compreso tra le 1200 e le 1700. Prolungato per 3 o 4 settimane, tendenzialmente si potrebbe arrivare a perdere anche 5 – 7 chili di peso ma… attenzione.
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Non sempre, infatti, perdere così tanto peso in un tempo relativamente breve è una buona cosa. Proprio per questo motivo, prima ancora di comprendere quali sono gli alimenti che possono essere inclusi all’interno della dieta, rammentiamo ancora una volta l’importanza di parlarne con il proprio dietologo di riferimento.
Secondo i teorici della dieta del magnesio, si possono mangiare alimenti come:
È inoltre consigliato, ove possibile, mangiare questi alimenti crudi o con cotture molto leggere. Di contro, sono banditi zuccheri raffinati, alcol, cibi fritti e cibi precotti.
Cosa mangiare per dimagrire è il segreto che tutti noi, soprattutto quelli con qualche chiletto di troppo, vorrebbero conoscere. E quandanche lo scoprissimo, vorremmo scoprire un mondo fatto di cibi buoni al gusto (ma perché la dieta deve essere una sofferenza?), oltre che sani e, ovviamente, nutrienti. Beh, non è un sogno, ma realtà: vediamo insieme quali sono questi cibi buoni, nutrienti e… dimagranti!
Alcuni alimenti sono ideali per una buona dieta, proprio perché oltre alle proprietà dimagranti, sono anche buoni (situazione ideale per non interrompere la dieta causa… sacrifici!) e sani.
Di sicuro siete a conoscenza del fatto che questa vitamina è un valido ausilio nel perdere i grassi. Se non abbiamo l’apporto di qualche micronutriente come, appunto, la vitamina C, potrebbero non vedere mai la luce i risultati dei nostri sforzi per ridurre il girovita e bruciare i grassi.
Che il calcio sia un toccasana per il tessuto osseo è cosa ormai risaputa, ma che fosse un sostegno validissimo anche per controllare l’appetito forse è cosa meno nota. Le ricerche hanno dimostrato che gli individui che soffrano di carenza di calcio hanno masse grasse superiori alla norma e non riescono ad avere un buon controllo della fame. Ma non finisce qui: altre ricerche hanno dimostrato anche che le fonti di calcio dei derivati del latte hanno una maggior efficacia nell’accelerazione dello smaltimento del grasso se paragonate ad altre fonti e questi ricercatori sono già nella fase di studio per trovare qualche altro ingrediente che possa essere somministrato sinergicamente con il calcio.
Si tratta di una tipologia di grano molto antica ed è un prodotto estremamente nutriente, ricchissimo in proteine, ma anche in aminoacidi, vitamina E e fitosteroli. Anche solo per i suoi valori nutrizionali la quinoa dovrebbe esser sempre presente nella nostra dieta, ma recenti studi confermano che è uno dei principali inibitori dei grassi.
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Questo genere di micronutrienti hanno una grande influenza su tutto ciò che riguarda alimentazione e dieta. Ma non solo, enzimi, ormoni per la generazione del tessuto nelle guarigioni da una ferita. Per quanto concerne il dimagrimento, studi ormai consolidati hanno dimostrato che tutte le proteine influenzano notevolmente il senso di sazietà (generando la sensazione di esser pieni, quindi inibendo la voglia di mangiare ulteriormente). Ingerire cibi ricchi di proteine anziché carboidrati spinge ad avere meno fame ed a bruciare meglio i grassi.
Viene annoverato ormai tra le “grandi promesse” per la salute ed il dimagrimento: riduce l’adipe (in qualità di sostituto dello zucchero), ha un valore nutritivo elevato e fa bene a moltissime funzioni di un organismo. Rientra tra gli antivirali, antibatterici, equilibra il contenuto di zuccheri ematici, calma la tosse ed è un sostegno per la difesa immunitaria.
Rispetto alla media degli altri alimenti il cacao contiene molti più antiossidanti. Di non molto tempo fa una ricerca in cui venivano messe in luce le qualità benefiche sui diabetici delle epicatechine, sostanze contenute, appunto nel cacao. Stante la minore attesa di vita di un diabetico (circa sette anni meno della media), si è scoperto che questi flavonoidi hanno allungato la vita di alcuni soggetti da laboratorio. E’ ottimo per la prevenzione dei processi degenerativi arteriosi, “smussando” ogni deposito di grassi. Il cioccolato fondente da una mano al cuore, è ottimo per la giovinezza della pelle e, notoriamente, aiuta ad avere un umore migliore!
Le diete ricche di acidi grassi monoinsaturi, i grassi “buoni”, che si ritrovano nell’oliva, nel suo olio, nei semi e nelle noci, come anche nel cioccolato fondente ed anche nell’avocado, non solo contribuiscono a darvi una sferzata di energia, ma anche ad avere pance piatte e girovita piacevoli. Anche alcuni acidi grassi polinsaturi, però, possono apportare benefici, quelli, ad esempio, che si trovano nei pesci e negli oli derivati, nei semi e nelle noci (ivi comprese le arachidi, i semi di girasole, i semi di sesamo e di lino).
Si sa, da sempre, che l’alimentazione è la prima misura di prevenzione per molte patologie croniche e, allo stesso tempo, la prima cura per molti disturbi. E sono sempre più pubblicizzate le diete sane che sfruttino gli alimenti di stagione e i “supercibi” per garantire all’organismo il giusto apporto di minerali, vitamine, oligoelementi, antiossidanti etc. E si professa l’utilizzo di cibi semplici, non trasformati. Ma cosa significa non trasformati? Ed è davvero così semplice procurarsi tali cibi nel nostro mondo odierno? Facciamo un passo per volta.
Innanzitutto gli alimenti trasformati includono qualsiasi cibo che è stato deliberatamente cambiato prima di consumarlo. E questa trasformazione non è sempre una cosa negativa: alcuni alimenti trasformati servono come attori importanti per colmare le lacune nutrizionali e contribuire alla disponibilità di un approvvigionamento alimentare sicuro e conveniente. Altri, certo, sono cibo spazzatura. La sfida dunque sta nel sapere quali di questi cibi includere nella dieta per sfruttarne le qualità positive e quali invece rappresentano più un problema che un beneficio.
“Penso che sia importante che la gente capisca, ogni volta che si altera il cibo dal suo stato naturale, che in realtà è considerato trasformato”, ha detto Kristi L. King, dietista del Texas Children’s Hospital suggerendo che, per queste trasformazioni, non tutti gli alimenti acquisiscono caratteristiche dannose ma gli alimenti minimamente trasformati mantengono la maggior parte delle loro proprietà nutrizionali e fisiche intrinseche. Esempi di questi includono frutta e verdura lavate e tagliate, insalate insaccate e noci tostate. Questi, insieme ai cibi elaborati per aiutare a preservare e migliorare i nutrienti e la freschezza degli alimenti come tonno in scatola, fagioli, pomodori e frutta e verdura surgelate, restano comunque sani e offrono importanti nutrienti al consumatore. E lo stesso vale per cracker, cereali per la prima colazione, yogurt e tanti altri alimenti. Non vale lo stesso invece per quei cibi più elaborati come gli snack o come quelli, estremamente elaborati e cioè arricchiti con insaporitori, conservanti, additivi, eccipienti e coloranti vari che li rendono tutt’altro che sani. Meglio dunque preferire la semplicità sempre.
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