Ma è un passaggio fondamentale per poter condividere con loro i cambiamenti in atto nelle abitudini sociali e sanitarie.
Meglio raccontare la verità
Secondo quanto affermano gli specialisti, è opportuno raccontare loro tutta la verità, usando però dei toni meno ansiosi di quelli che magari è possibile scorgere in questi giorni.
In particolare, è chiaro come la cosa che spaventa maggiormente i figli sia la falsa credenza che questo virus ucciderà tutti. A ciò si unisca il fatto che questo virus può scatenare i comuni timori dei più giovani, che scorgono nel virus un nemico invisibile e, dunque, esattamente in grado di risvegliare le preoccupazioni e le paure per qualcosa che può fare male e che non si può vedere o sentire.
Sottolineare gli aspetti di minore preoccupazione
Una volta raccontata la verità su ciò che sta accadendo nel nostro Paese, è altresì opportuno soffermarsi sugli aspetti che possono contenere ogni preoccupazione.
Ad esempio, ci si può soffermare sul fatto che il contagio ha colpito un numero molto ristretto di persone, o ancora che la malattia si è localizzata i alcune zone precise. O, ancora, che solo una piccola parte dei contagiati va incontro alla morte, e che tra i malati non ci sono praticamente bambini.