La triiodotironina è una molecola costituita da 3 unità di iodio, e circola nel nostro sangue legata a delle specifiche proteine plasmatiche. Solo una parte piccolissima circola libera da tale legame. Essendo libera, questa è la parte di ormone che svolge più attività a livello metabolico, per questo si preferisce dosare l’FT3 nelle analisi del sangue rispetto al T3.
L’fT3 libero, unito alla tiroxina fT4 libera, sono esami che vengono prescritti tendenzialmente per monitorare l’attività endocrina da parte della tiroide. Quando l’ormone fT3 si mostra elevato ai test ematici, il soggetto è affetto da ipertiroidismo.
Le cause principali che determinano l’innalzamento del l’FT3 sono:
In presenza di fT3 alto, si sviluppa nel soggetto ipertiroidismo. Questa è una condizione clinica che comporta alterazioni importanti a livello metabolico, del cuore e del sistema nervoso. Questa patologia causa un forte aumento del consumo di ossigeno, e della produzione metabolica da parte dell’organismo di calore.
Questo perché gli ormoni tiroidei, sono termogenici, mentre come difetto hanno un sovrappeso patologico, ed un eccesso di questo, comporta nel paziente sudorazione eccessiva, intolleranza al calore, magrezza e tremori.
In presenza di ipertiroidismo, il quadro clinico si mostra piuttosto vario. Oltre a manifestare i sintomi di cui sopra, sono compresi altri disturbi da non sottovalutare, legati all’aumentata attività da parte del metabolismo. Un paziente affetto da ipertiroidismo causato da FT3 alto, mostra una cute sempre molto calda, dovuta all’incremento costante di flusso ematico e della vasodilatazione periferica, dove il corpo cerca di disperdere tutta l’energia termica in eccesso.
Anche questa patologia, proprio come nell’ipotiroidismo, viene associata al gozzo. Ovvero un aumento importante del volume e del peso della tiroide. Mediante l’eccesso di ormoni della tiroide, si sviluppa il catabolismo che a sua volta può determinare astenia, ed anche il cuoio capelluto soffre di tale condizione. Per questo motivo i capelli dei soggetti colpiti, tendono ad indebolirsi e diventano fragili e sottili e nei casi più gravi, può manifestarsi alopecia.
Anche la normale attività del sistema nervoso centrale, viene influenzata da ipertiroidismo. Determina la comparsa di agitazione, insonnia, nervosismo generale ed in alcuni casi anche una vera e propria psicosi. Le ripercussioni che si manifestano a carico dell’apparato cardiovascolare, provocano tachicardia ed ipertensione, molto spesso associata ad ipertrofia del ventricolo sinistro.
In base alla causa scatenante dell’ipertiroidismo, varia la cura farmacologica ed il trattamento da eseguire sui pazienti. In determinati casi, può essere risolutivo l’intervento chirurgico di asportazione totale, o parziale della ghiandola tiroidea. Può anche essere sufficiente una terapia a base di iodio marcato, in grado di distruggere solo le cellule della tiroide anomale. Per quanto riguarda il trattamento farmacologico, questo si basa sulla somministrazione nei pazienti di medicinali tireostatici, che sono in grado di bloccare la sintesi ormonale. Oppure possono basarsi sulla conversione periferica in forma inattiva, ovvero T4, in forma attiva ovvero T3.