I reni sono degli essenziali organi del nostro corpo, il cui obiettivo è (anche) quello di rimuovere le sostanze – rifiuti degli altri organi, e mantenere un ideale equilibrio di alcuni componenti come acqua, sale e altri minerali presenti nel sangue.
In condizioni normali i reni producono dell’urina utile per poter purificare il sangue dai rifiuti. Questi organi servono a riequilibrare anche sodio, potassio e altri elementi, e forniscono gli ormoni necessari per poter regolare la pressione sanguigna, e la produzione dei globuli rossi.
L’insufficienza renale può distinguersi in acuta e cronica. Nel primo caso, chiamata anche “blocco renale”, i reni smettono improvvisamente di funzionare con ordinarietà e, dunque, cessano la loro funzione di filtraggio dei prodotti di scarto del sangue. Nel secondo caso, invece, l’insufficienza si manifesta con gradualità, pur difficilmente riconoscibile nella sua prima fase, quando i sintomi sono pochi e spesso confusi.
Non è possibile ricondurre la manifestazione del blocco renale a un’unica causa. È tuttavia possibile cercare di sintetizzare le determinanti principali in tre diverse tipologie di cause:
I pazienti più a rischio di blocco renale sono dunque quelli che assumono farmaci in maniera più ampia: antibiotici, farmaci antinfiammatoria, farmaci antipertensivi, oppioidi e coloranti utilizzati in alcune radiografie, possono infatti incrementare il rischio di subire dei pregiudizi a livello renale.
Ancora, ricerche hanno dimostrato come i pazienti più a rischio di blocco renale e di insufficienza renale siano gli anziani, le persone che hanno subito patologie a lungo termine (diabete, obesità, ecc.), persone già molto malate in ospedale o in terapia intensiva, e così via. Per costoro, diventa fondamentale un monitoraggio accorto della funzionalità dei reni, al fine di intervenire con tempestività in caso di necessità.
Riconoscere il blocco renale significa interpretare correttamente tutti i sintomi legati alla sua manifestazione. I principali sono la diminuzione nella produzione dell’urina, gonfiore alle gambe e ai piedi, scarso appetito, nausea con vomito, ansia, sonnolenza, confusione mentale, mal di schiena.
Per poter curare il blocco renale – di norma con degenza in ospedale – si procede all’individuazione della causa sottostante l’insufficienza renale e, dunque, la trattazione delle complicazioni fino al completo recupero dei reni.
Nelle ipotesi più gravi, quando la funzionalità dei reni scende al di sotto del 10% rispetto al normale, di solito la gestione di natura conservativa non è più sufficiente per controllare i sintomi, e si procede dunque al trapianto di rene o ad altre terapie d’urto.