Nel primo caso, infatti, tanti animali sfruttano delle sostanze antibiotiche per ottenere un’adeguata protezione contro virus, batteri, parassiti e funghi. La produzione della propoli si verifica al termine del periodo di raccolta dei pollini, quindi tra agosto e ottobre.
Si tratta dell’esatto momento in cui le api cominciano a prepararsi per affrontare la stagione invernali. Alcune api, che vengono chiamate bottinatrici, si caratterizzano proprio per andare a raccogliere la resina che si trova sui germogli delle foglie.
Non solo, visto che la raccolgono anche dalle cortecce di alcuni tipi di alberi. Ad ogni modo, è proprio tale resina che successivamente subisce la trasformazione in propoli. Quest’ultima viene usata come sostanza sia di difesa che di costruzione.
Le resine che vengono raccolte subiscono tale processo di trasformazione per mezzo delle secrezioni digestive delle api. All’interno di queste ultime ci sono gli enzimi che permettono l’estrazione dalla resina di elementi con notevoli proprietà medicinali. All’interno della propoli ci sono vari principi attivi. Troviamo, infatti, aldeidi aromatiche, come la vanillina e isovanillina, polifenoli e preparati aromatici.
Non solo, visto che ci sono anche vari flavonoidi, come apigenina, pinocembrina, galangina e kaempferolo. Ci sono anche derivati dell’acido benzoico, derivati dell’acido cinnamico, alcoli, fenolacidi e vari esteri, così come polifenoli e preparati aromatici. Non finisce qua, dato che la propoli presenta una notevole concentrazione di cere, resine, pollini, steroli e grassi, aminoacidi, oligoelementi, polisaccaridi, vitamine del gruppo B e provitamina A.
La presenza di tutti questi principi attivi permette di svolgere un’azione tipicamente antimicrobica, ma che si caratterizza per essere anche molto variabile. Notevole l’azione sinergica svolta rispetto a vari antibiotici di sintesi per la cura di Streptococcus aureus ed Escherichia coli. Per quanto riguarda l’azione antimicotica, diverse ricerche hanno messo in evidenza degli effetti fungicidi su infezioni derivanti da Candida. Non solo, visto che la propoli si è dimostrata efficace anche contro tricofiti, microspori e saccaromiceti che provocano micosi sulla pelle.
La propoli presenta anche notevoli proprietà antivirali, soprattutto per merito degli elementi idrosolubili. Per questa ragione svolge un’azione antivirale di inibizione riguardante l’Herpes Simplex e il Corona virus, così come sui ceppi virale dell’influenza A e B e di alcuni virus respiratori.
Per il momento non si conoscono ancora in modo perfetto e approfondito gli effetti negativi sui vari tessuti embrionali. A scopo precauzionale, in modo particolare nel corso dei primi tre mesi, l’impiego di prodotti di tipo erboristico durante la gravidanza non è consigliato. Il primo trimestre è esattamente il periodo in cui l’embrione si forma: per questa ragione la propoli potrebbe interferire e deve essere assunta solo dietro prescrizione medica. Le sostanze che possono comportare maggiori rischi nel corso della gravidanza sono gli alcaloidi e gli oli essenziali. Questi ultimi, infatti, presentano un’alta diffusione nei vari tessuti e potrebbero avere un effetto tossico sull’embrione e sul feto.
Al tempo stesso, potrebbero avere un effetto negativo anche sulla contrattilità dell’utero, incrementando il pericolo di aborto spontaneo. Secondo le prime ricerche sembra che anche i bioflavonoidi antiossidanti possono provocare alterazioni cromosomiche sul feto. All’interno della propoli ci sono anche varie resine che rappresentano il nutrimento per le api. Queste resine presentano un’alta concentrazione di allergeni, che possono comportare vari danni per quei pazienti che hanno una naturale predisposizione. Per queste ragioni, anche il Ministero della Salute ha inserito la propoli nell’elenco di prodotti da non assumere nel corso della gravidanza.
Si tratta di un rimedio certamente efficace, anche se per il momento non gli effetti benefici non vengono garantiti per i bambini in età compresa tra 1 e 3 anni. Secondo alcune teorie sembra che la propoli possa svolgere un’azione allergizzante. Secondo altri studi, invece, si tratterebbe di un buon rimedio da usare per contrastare malattie influenzali e infiammazioni che colpiscono le vie respiratorie e il cavo orale.
La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. Prima di somministrare al proprio bambino qualsiasi rimedio naturale è bene consultare il pediatra. Infatti, è sempre meglio evitare inconvenienti o soluzioni fai-da-te che possono comportare rischi per il bambino. Al tempo stesso, però, si consiglia anche di evitare di usare troppi farmaci per curare leggeri disturbi quando il bambino ha un’età compresa tra 1 e 3 anni.
La tintura madre di propoli si caratterizza per essere una soluzione idroalcolica che si ottiene chiaramente dalla propoli. Tra le principali proprietà benefiche troviamo quelle antibatteriche, antisettiche e disinfettanti. Non è finita qui, dato che consente di svolgere anche un’azione cicatrizzante e immunostimolante. Per questa ragione viene ritenuta spesso un antibiotico del tutto naturale.
La tintura presenta al suo interno tante sostanze che sono molto utili per il nostro organismo. Tra le altre, troviamo vitamina E, vitamina C, vitamine del gruppo PP e B, flavonoidi e galangina. Questo prodotto si può usare spesso per il trattamento di vari disturbi che possono colpire il cavo orale. Si tratta, ad esempio, di tosse, mal di gola, raffreddore, infiammazione della lingua o delle gengive.