I più colpiti da dissenteria sono i bambini, in particolare nelle zone povere del mondo. La diarrea dura da qualche ora a qualche giorno, con gradi diversi di intensità e di frequenza. La dissenteria invece è un problema persistente che dura anche per settimane e mesi (nel caso di dissenteria cronica).
Questa malattia è altamente infettiva, infatti ha un’incidenza di 1-50 per 100.000 abitanti ogni anno. La frequenza è tale che si può talvolta parlare di epidemia. Nell’oltre 50% dei casi la malattia colpisce i bambini sotto ai 10 anni di età e si diffonde per contatto diretto o indiretto, per mezzo di acqua, cibi e mosche. In località affollate, dove le persone sono oltretutto sottonutrite, e in ambienti malsani la diffusione è rapida. Per questo motivo è importante isolare i pazienti affetti e disinfettare le feci e la biancheria utilizzata, lavando spesso le mani. Nell’Europa Occidentale i casi aumentano in inverno, soprattutto nelle città. La scuola è una pericolosa fonte di infezione.
Cause
La dissenteria è un’infezione che interessa il tratto intestinale e che quindi è determinata da diversi agenti eziologici. Ci sono due tipologie di dissenteria sostanzialmente, una causata da batteri e un’altra causata da parassiti unicellulari, chiamate amebe. I batteri più comuni sono quelli della specie Shighella (come per esempio la Shighella dysenteriae), causa della dissenteria bacillare o anche detta shighellosi. Mentre l’ameba più diffusa è il protozoo Entamoeba histolytica, responsabile della dissenteria amebica, e i batteri della.
La dissenteria può anche essere causata da determinate malattie, come la colite ulcerosa, la diverticolite del colon, la poliposi, il carcinoma che interessa il colon distale e il retto. Oltre a queste patologie, la dissenteria può anche essere causata da microorganismi come la Giardia lamblia e da batteri della categoria della salmonella.
Dissenteria amebica
L’amebiasi o dissenteria amebica è una patologia rara in Europa, ma molto comune nelle aree tropicali dove le norme igieniche scarseggiano. È anche detta diarrea del viaggiatore. Il parassita è alloggiato principalmente nella mucosa dell’intestino crasso, dove consuma la parete cibandosi di globuli rossi. All’interno del corpo sono raggruppati in strutture stabili che formano delle cisti del diametro di millimetri. Una volta eliminati nelle feci, questi organismi sopravvivono nell’ambiente esterno solamente pochi giorni, infatti questi organismi unicellulari non possono sopravvivere al di fuori del corpo umano. In quei pochi giorni però possono contaminare acqua, cibi etc.
I sintomi i questo caso sono scariche diarroiche, crampi addominali, cattiva digestione, anemia. Il paziente soffre apparentemente meno che per una dissenteria batterica. Una sola complicazione peculiare è la formazione di masse neoplastiformi dette amebomi, che si instaurano nel tratto intestinale, a diverse altezze. Queste vengono in diversi casi confuse con tumori maligni. Non è raro anche che si verifichi un ascesso del fegato: in questo caso il dolore si irradia nella zona dorsale, sino alla spalla destra. Il fegato risulta essere ingrossato e dolente al tatto.
Dissenteria bacillare
La dissenteria batterica o bacillare, causata dalla specie shighella, insorge soprattutto nei climi moderati e si trasmette attraverso l’ingestione di cibo contaminato, ma anche con il contatto con persone infette. Il decorso della malattia può variare in base al soggetto e al battere. Può variare da una debole diarrea a condizioni fatali. Il periodo di incubazione di questo genere di dissenteria è tra 1 e 7 giorni al massimo a seguito della contaminazione.
Di solito in un attacco acuto inizia con febbre ed è subito seguito da nausea, crampi addominali e diarrea, accompagnata da tenesmo, ovvero dallo spasmo doloroso avvertito allo sfintere anale con lo stimolo impellente a defecare. I pazienti affetti da questo genere di disturbo avvertono forti dolori all’addome, con crampi insopportabili e coliche. Le feci sono liquide e contengono muco, pus e anche sangue. Le scariche diarroiche sono frequenti, sino a 25 volte al giorno e possono determinare una massiccia perdita di liquidi, cosa che può costituire un fenomeno allarmante.
Problema della disidratazione
Uno dei fenomeni più preoccupanti della dissenteria è la disidratazione, che può avere cause primitive oppure secondarie ad altre malattie. La disidratazione si può distinguere tra
- ipertonica, la forma più comune, causata da un apporto insufficiente di acqua oppure da diabete insipido;
- ipotonica, caratterizzata da una perdita maggiore di Sali di iodio più che di acqua in sé e che è causata da insufficienza renale cronica oppure da stati prolungati di diarrea e vomito;
- isotonica, cioè caratterizzata da stati prolungati di diarrea e vomito, ma caratterizzata dalla perdita di secrezioni di tipo digestivo, con la presenza di perdite di acqua e di sodio in eguale quantità di pressione osmotica.
Complicazioni
Le complicanze della dissenteria sono le medesime della diarrea persistente, ma di solito più gravi, arrivando sino al delirio e allo shock. Nei casi in cui si verificano il sanguinamento e la perdita di muco, oltre alla disidratazione e alla carenza di Sali minerai, si può insorgere nell’anemia sideropenia, specialmente nei soggetti femminili. Se l’infezione interessa ampi tratti dell’intestino, sopraggiunge anche un problema di malnutrizione dato da malassorbimento. Le altre complicazioni sono da ricondurre al singolo agente eziologico, come sepsi, perforazione del colon etc. La dissenteria nel terzo e nel quarto mondo sono una frequente causa di morte.
Trattamento e cura
La cura della dissenteria prevede: la rimozione dell’agente scatenante, un’integrazione alimentare e una terapia nutrizionale.
Il trattamento della dissenteria prevede da un lato la prevenzione nei confronti della disidratazione, da fare con il reintegro per via orale e nei casi più gravi per via endovenosa, mentre dall’altra parte prevede la somministrazione di antibiotici e sulfamidici per eradicare gli agenti infettivi, una volta verificata la presenza nelle feci. In alcuni casi si prescrivono al paziente anche batteri lattici, che sembrano essere efficaci in presenza di dissenteria. I farmaci antidiarroici sono controindicati in caso di dissenteria, perché possono solo prolungare il decorso della malattia.
Alimentazione
Il regime alimentare consigliato è quello che può ripristinare la consistenza fecale, riportare l’idratazione a livelli normali e ripristinare le carenze nutritive. L’efficacia della dieta dipende dalla presenza ancora o meno, e dalla gravità del vomito. Le indicazioni sono di:
- eliminare il glutine ed il lattosio nei soggetti intolleranti o sensibili
- sospendere i lassativi, i farmaci e gli integratori alimentari non necessari
- rimuovere gli alcolisi dalla dieta e anche le molecole nervine come caffè, thé e teobromia, contenuta nella cioccolata, poiché sono irritanti per l’intestino;
- evitare additivi irritanti contenuti in alcuni alimenti, come xilitolo, mannitolo, polifosfati etc.
- evitare molecole piccanti: pepe, zenzero, cipolla, aglio, rafano, senape;
- eliminare tecniche di cottura che carbonizzano le molecole, quindi fritture, cotture alla griglia, alla piastra, arrosto e prodotti tostati; favorendo la bollitura, la cottura a vapore, in vaso, a bagnomaria.
- Eliminare le fibre quanto possibile, anche se è difficile perché sono parte integrante di diversi alimenti. Evitare comunque cereali integrali o crusche, legumi con la buccia, frutti con buccia e alimenti più ricchi di fibre.
Bibliografia e credit
- Traveller’s Diarrhea: Dysentery.
- Wikipedia
- Dysentery – NHS
- Microbiologia medica. Patrick R. Murray,Ken S. Rosenthal,Michael A. Pfaller; Ed. EDRA; 2017