Rilevare in un’analisi del sangue la combinazione di neutrofili bassi e linfociti alti, può determinare un pò di preoccupazione nel paziente. Ma che cosa significa? Quali sono le valutazioni che è possibile dare a un simile scenario?
Neutrofili bassi
Cominciamo dall’analizzare le condizioni tipiche dei neutrofili bassi. I neutrofili sono la tipologia di globuli bianchi più abbondante all’interno del nostro sangue: prodotti nel midollo osseo, sono dotati di una incredibile attività fagica. Ovvero, riescono a individuare i batteri e “ingoiarli”, uccidendo tra i 5 e i 20 batteri per globulo bianco all’interno del suo breve corso di vita (tra 1 e 2 giorni).
Detto ciò, ricordiamo anche che se il numero dei neutrofili scende sotto i 1.500 per mm cubo di sangue, si parla di neutropenia lieve (ridotto rischio di infezione), se scende sotto i 1.000 per mm cubo di sangue si parla di nutropenia moderata (moderato rischio di infezione), se scende sotto i 500 per mm cubo di sangue si parla di neutropenia severa (severo rischio di infezione).
Per quanto attiene le cause della neutropenia, le determinanti possono essere ascritte a malattie di natura genetica o acquisita, come l’anemia aplastica o alcune infezioni. Può tuttavia trattarsi anche dell’effetto collaterale di alcuni farmaci. Di norma, in condizioni di neutropenia, l’organismo sarà maggiormente esposto alle infezioni.
Linfociti alti
Così come i neutrofili, anche i linfociti sono globuli bianchi prodotti nel nostro midollo osseo. E, così come i neutrofili, la loro presenza può essere ricollegata a infezioni o altri eventuali problemi. Generalmente, si può parlare di valori normali se il livello dei linfociti si aggira tra le 1.500 e le 3.000 unità per millilitro di sangue, con un rapporto tra il 20 e il 50 per cento dei leucociti globali.
Nel caso in cui i linfociti siano alti, non occorre sempre farne oggetto di preoccupazione (ma ecco perchè l’analisi incrociata con i neutrofili può essere di maggiore valore aggiunto). Un superamento della soglia può anche essere valutata come fisiologica e relativa, figlia – magari – di un’influenza, situazione nel quale il numero dei linfociti aumenta proprio per risposta del nostro organismo all’attacco virale. Lo stesso può dirsi quando si ha anche fare con una gastroenterite o, piuttosto, con una comune situazione di mal di gola.
Ad ogni modo, in presenza di valori alterati di leucociti, soprattutto se questi avvengono in combinazione con valori altrettanto elevati di neutrofili, vi consigliamo di parlarne prontamente con il vostro medico.