Le c.d. “perdite marroni” sono delle perdite di sangue scuro, non appartenenti al “tipo” mestruale, che possono verificarsi sia durante il periodo intra mestruale (ovvero, tra un ciclo e l’altro, e molto più frequentemente durante l’ovulazione) sia poco prima delle mestruazioni stesse (confondendo spesso la donna, che non le riconosce correttamente come appartenenti a una tipologia differente da quella mestruale). È inoltre possibile che le perdite marroni compaiano nella prima fase di gravidanza, o oltre. Ma da cosa dipendono? E, soprattutto, c’è da preoccuparsi?
Come vedremo, le cause potenziali di perdite marroni sono numerose, e in buona parte derivano da origini disfunzionali. Ad esempio, è possibile che le perdite marroni siano derivanti dallo stress, che è il primo fattore che i ginecologi assumono di norma in considerazione quando – genericamente – le donne parlano di perdite marroni tra un ciclo e l’altro: la motivazione è indotta dal cortisolo e dall’adrenalina, che aumentano quando si è stressati, e pongono dunque l’organismo in una condizione disfunzionale che può determinare squilibri in grado di generare anche perdite marroni.
È inoltre possibile che le cause possano essere determinate da disturbi dell’alimentazione e obesità: si tratta di elementi che potrebbero modificare il regolare ritmo del ciclo mestruale, inducendo dunque a perdite marroni. Si tratta, così come nel caso dello stress, di condizioni che possono comunque essere ben giudicate reversibili: sarà sufficiente mangiare bene, fare della graduale attività fisica, dormire regolarmente e cercare di dedicare un po’ più di tempo a se stesse.
Altro elemento alla base delle perdite marroni sono i contraccettivi: la pillola o l’anello vaginale in circa il 10% dei casi può provocare piccole perdite marroni. Non si tratta comunque di grandi perdite, ma è comunque opportuno segnalare il fatto al proprio ginecologo, al fine di ripristinare una condizione di salute.
Vi sono poi numerose cause che possono essere “catalogate” tra quelle di origine organica. Si pensi alle cisti ovariche, fenomeno molto frequente che si verifica tra una mestruazione e l’altra. Si può inoltre ipotizzare la riconduzione a una ectopia, ovvero una pieghetta al collo dell’utero che può determinare sporadici fenomeni di spotting. Altre determinanti sono inoltre fibromi e polipi, tumori benigni che crescono nell’utero determinando – tra i vari sintomi – anche perdite ematiche di colore scuro.
Infine, ma fortunatamente è causa minore e ben più rara, è relativa alla presenza di lesioni pre-cancerose e cancerose, i tumori maligni dell’utero. In questo caso di norma si soffre di perdite marroni molto ricorrenti, anche in menopausa. Per evitare di andare incontro a tali cause pregiudizievoli, meglio prevenire attraverso l’effettuazione di un pap test ogni 2-3 anni quando si comincia l’attività sessuale (e in linea di massima sempre dopo i 25 anni).