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Clistere evacuativo: che cosa è e quando si utilizza

Pubblicato da
Francesca Rotondo

Si tratta di un trattamento liquido comunemente usato per alleviare la costipazione grave, oppure per poter ripulire il colon e individuare meglio eventuali caratteristiche patologie, e i polipi.

La costipazione è una condizione gastrointestinale comune che si verifica quando il colon non è in grado di rimuovere le feci attraverso il retto. Le persone che sono affette da tale circostanza manifestano pochi movimenti viscerali, e sono generalmente caratterizzate da una dieta non abbastanza ricca di fibre o con poca idratazione. Ricordiamo altresì che anche l’esercizio quotidiano aiuta a prevenire la stitichezza.

Di norma il clistere evacuativo è utilizzato per pulire l’intestino inferiore. Tuttavia, questo trattamento è normalmente l’ultima risorsa per utile per poter gestire la costipazione. Se la dieta e l’esercizio fisico non sono sufficienti per un’evacuazione regolare, il medico potrebbe consigliare un lassativo prima di provare un clistere. In alcuni casi, i lassativi sono usati la notte prima di un clistere per incoraggiare il flusso delle feci.

Come abbiamo già rammentato, i clisteri possono essere utilizzati anche prima degli esami medici del colon. Il medico potrebbe dunque ordinare un clistere prima di una radiografia del colon per rilevare i polipi.

Come prepararsi

In fase di preparazione per un clistere potrebbe esservi richiesto di digiunare o di seguire specifiche istruzioni dietetiche nei giorni precedenti. Le istruzioni possono variare a seconda del medico e delle esigenze di salute personale. Per diminuire la pressione del colon, è consigliabile svuotare la vescica prima di iniziare il clistere.

Rischi

Se condotte correttamente, seguendo le istruzioni di un medico, le somministrazioni di clistere sono generalmente considerate sicure. Un clistere può far sì che le feci assumano un colore bianco per alcuni giorni dopo l’intervento: si tratta di un normale effetto dovuto al bario eventualmente contenuto.

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I rischi sono legati alla forzatura del clistere nel retto, che può causare irritazione e danni ai tessuti circostanti. Non forzare dunque mai il tubo nel retto e, se persistono problemi, meglio provare la somministrazione in un secondo momento. Il sangue presente nelle feci dopo il clistere può significare la presenza di danni al retto o di un problema medico sottostante. Consultare immediatamente un medico in caso di emorragia rettale.

Ad ogni modo, i rischi di complicanze legate al clistere sono maggiori solo se viene somministrato più volte al giorno. La cosa migliore da fare è dunque sottoporsi a questa procedura una volta al giorno, sempre alla stessa ora, se ricorre il caso di applicare più clisteri. Questo non solamente ridurrà gli effetti collaterali, ma aiuterà anche ad “allenare” il corpo a rilasciare regolarmente le feci.

In casi estremamente rari, l’errata somministrazione di un clistere può causare embolia. Le embolie polmonari, che si verificano nei polmoni, possono essere fatali. In altri rari casi rari, un clistere di bario somministrato in modo errato può causare la perforazione del retto.

Approfondimenti e bibliografia

Francesca Rotondo