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Silicea: una soluzione omeopatica derivata dal silicio

Pubblicato da
Francesca Rotondo

La silicea deriva dalla silice, meglio nota a tutti come composto di silicio. La sua formula chimica è SiO2. Il composto ha determinato il nome all’elemento silicio, che deriva dal latino silex e che in natura non esiste allo stato libero, ma solo allo stato combinato, silice o silicato.

Dopo l’ossigeno, la silice è il costituente più diffuso sulla crosta terrestre. Il suo stato fisico è quello solido cristallino di minerali come il quarzo ed è anche un costituente primario di diverse rocce sedimentarie, tra cui la sabbia. A temperatura ambiente si presenta come un solido poco scioglibile, in acqua invece è di durezza elevata.

Va considerato poi che la silice è importante per molti animali e piante in quanto gioca un ruolo fondamentale per lo sviluppo delle strutture scheletriche. In parole povere, senza silice le foreste non avrebbero maestosi alberi ed erbe vigorose.

Quando bisogna usarla

La silicea opera sul tessuto osseo, linfatico, sulla pelle, sul tessuto connettivo e sul sistema nervoso centrale. Adatta in maniera particolare a persone:

  • magre, deboli, denutrite, che soffrono di astenia;
  • con bronchite, sinusite e rinofrangite;
  • che presentano problemi ossei, quali difficoltà di assorbimento del calcio,  osteoporosi e in caso di fratture;
  • che soffrono di acne, punti neri e dermatite;
  • timide, eccessivamente emotive, paurose;
  • con problemi d’insonnia.

L’uso di Silicea è indicato maggiormente in presenza di casi cronici ed è adatta a bambini, adulti e anziani.

Caratteristiche di un individuo siliceo

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Il suo temperamento è in prevalenza nervoso, un’impetuosità però accompagnata da perenne stanchezza e male di vivere. Siamo dinanzi dunque a un soggetto biotipo, cioè a una persona  che già di primo mattino ha esaurito le proprie forze, sia fisiche che mentali, con grosse difficoltà di concentrazione e stress acuto. Un’altra caratteristica è il perenne senso di sfiducia che l’accompagna in tutte le cose che fa. Purtroppo riporre fiducia in se stessi e negli altri per lui è molto complicato, un atteggiamento che apre le porte a forme di insicurezza e fobie di vario tipo. Oltre a ciò, una persona silicea ha sempre freddo, un gelo che tuttavia non dipende dalla stagione in corso, ma che può presentarsi da un momento all’altro, anche presenza di temperature elevate.

Che cos’è l’omeopatia

L’omeopatia è considerata a tutti gli effetti medicina alternativa ed è stata fondata da Christian Friedrich Samuel Hahnemann, un medico di origini tedesche nato nel 1755 a Meissen in Sassonia. Questa pratica si propone di guarire le malattie rispettando a pieno il corpo. Il suo obiettivo principale è quello di stimolare il paziente a vincere il disturbo attraverso un rafforzamento della costituzione. La modalità attraverso la quale raggiungerlo è quella di assumere sostanze omeopatiche in maggioranza di origine vegetale, almeno per una percentuale pari al 70%. Tuttavia, ci sono anche sostanze di origine animale e minerale che vengono utilizzate a scopi omeopatici nell’ambito della cosiddetta medicina alternativa.

In principio la terapia omeopatica era basata essenzialmente sull’uso di clisteri, di purghe, di salassi, di sanguisughe e altri metodi irrazionali con effetti a dir poco disastrosi. Dopo una lunga sperimentazione, Hahnemann riuscì a trovare delle risposte adeguate e diede alla luce l’Organon, il suo trattato più famoso. Al suo interno si parla del ruolo della forza vitale, capace di dominare il corpo materiale e del concetto di malattia come sconcerto dinamico dell’essenza materiale.

Conclusioni

L’omeopatia si basa su un metodo che tiene conto delle caratteristiche psicofisiche di ogni singolo paziente. Ciò vuol dire che il medico dovrà avere un approccio umano verso la persona, rispettando in primis la sua unicità, al di là della patologia o del disturbo da curare. Un punto di partenza ben diverso rispetto a quello adottato dalla medicina tradizionale, che, al contrario, mette la malattia la primo posto.

Negli anni sono nate delle vere e proprie dispute a difesa dell’una o dell’altra. Spesso i medici tradizionali pongono l’accento sulla non scientificità delle cure omeopatiche, chiamando in causa il solo interesse delle case farmaceutiche, a discapito di veri e propri risultati clinici. Nonostante ciò, nel corso del tempo la medicina omeopatica ha attirato a sé molti seguaci alla ricerca di alternative rispetto ai metodi “tradizionali”: è bene però considerare le possibili controindicazioni,  soprattutto in caso di trattamenti scorretti o non adeguati al paziente.

Francesca Rotondo