Quando si parla di apparato digerente si indica un insieme di organi che permettono l’assunzione, l’elaborazione, l’assorbimento degli alimenti e l’eliminazione dei residui.
In tale area, si possono determinare circostanze in cui si sviluppano condizioni di fastidio o dolore in uno o più aree interessate. Tali condizioni si manifestano con difficoltà digestive, iperacidità o stati chetonemici. In presenza di questi disturbi è consigliato l’uso di Biochetasi.
Che cos’è
Biochetasi è un farmaco a base di componenti ad azione antiacidosica e disintossicante. La sua funzione è quella di favorire il ripristino del metabolismo cellulare.
La composizione di Biochetasi, inoltre, vanta diversi principi attivi, ragion per cui possiamo definire questo farmaco un policomposto che normalizza i valori di potassio intracellulare. E, allo stesso tempo, riesce a integrare sostanze come gli enzimi e i coenzimi. L’uso di questo medicinale è indicato soprattutto in presenza di nausea o vomito (anche durante la gravidanza), ma è altrettanto utile in caso di iperacidità di stomaco, insufficienza epatica, digestione lenta e diarrea.
Biochetasi può essere somministrato solo in seguito alla prescrizione del medico, eppure si può acquistare anche senza la dovuta ricetta. In farmacia e parafarmacia si trova prevalentemente nel formato bustina, il composto è granulato e va sciolto dentro mezzo bicchiere d’acqua. In alternativa è disponibile anche il formato in compresse effervescenti, da assumere con acqua, e in supposte. La scelta del formato dipende dal tipo di disturbo che si ha. Per esempio, se si soffre di nausea e vomito, sarebbe meglio scegliere il formato supposte, in modo che il contenuto non venga eliminato. Diversamente con problemi di diarrea si consiglia di assumere Biochetasi in bustine o compresse.
Uso
Attenzione a non superare le dosi indicate dal foglio illustrativo, tranne sotto consiglio medico. Per gli adulti 2 bustine o 2 compresse effervescenti 3 volte al giorno; per i bambini al di sotto di 12 anni 1 bustina o 1 compressa effervescente per 3 volte al giorno. In generale, il trattamento deve essere di breve durata, ma se il disturbo persiste o se ci sono cambiamenti nelle sue caratteristiche è meglio informare il medico.
Controindicazioni
Prima di intraprendere un percorso terapeutico con Biochetasi è sempre consigliato leggere attentamente il foglietto illustrativo. Esso non deve essere usato in caso di ipersensibilità verso i componenti o altre sostanze correlate da un punto di vista chimico. Si tenga presente che è un prodotto ricco di zuccheri, tra cui fruttosio, saccarosio, glucosio e, quindi, può modificare i livelli di glicemia durante l’assunzione. Per questa ragione, i diabetici devono evitare assolutamente questo farmaco, anche se dovessero seguire una terapia a base di insulina. Altri effetti collaterali non sono registrati, tuttavia in presenza di dubbi o reazioni anomale è bene contattare il medico di base o il farmacista di fiducia.
Scadenza e conservazione
Attenzione a non usare Biochetasi dopo la data di scadenza indicata sulla confezione. Il medicinale va conservato in un luogo fresco e asciutto, fuori dalla portata dei bambini. È buona norma, inoltre, non gettare via il foglietto illustrativo contenuto nell’apposita confezione. In esso sono presenti tutte le dovute informazione che riguardano Biochetasi.
Biochetasi e gravidanza
Come già scritto nel precedente paragrafo, è possibile assumere Biochetasi anche durante i nove mesi di gravidanza e durante l’allattamento. Purtroppo molte donne in quel periodo, specie nei primi mesi, soffrono di nausea e vomito; questi episodi se intensi causano la perdita di liquidi e sostanze nutrienti, un processo che comporta la perdita di peso da parte della madre.
Questo fenomeno è generalmente chiamato “nausea mattutina” perché si manifesta dopo la prima colazione. Un termine in verità non del tutto corretto perché nausea e vomito possono ripetersi anche durante tutta la giornata, notte inclusa. Malauguratamente non è possibile prevedere se la nausea si presenterà anche nelle successive gravidanze. In linea generale, infatti, parecchie donne che soffrono durante la prima gravidanza hanno gli stessi sintomi in seguito.
Perché viene la nausea durante la gravidanza?
Chiedersi perché insorge la nausea durante la gravidanza è una domanda più che legittima. A tale domande però non segue una risposta oggettiva perché la causa reale di questo disturbo non è ancora chiara. Tuttavia è bene elencare alcuni fattori che la provocano:
- problemi alla tiroide;
- fattori psicologici;
- possibile infezione di Helicobacter pylori;
- lento svuotamento gastrico;
- carenze di Vitamina B6, B1 e K;
- una maggiore concentrazione di estrogeni;
- alti livelli di gonadotropina corionica (B-HCG), meglio conosciuto come l’ormone della gravidanza;
- fattori genetici.