La febbre rappresenta una comune risposta del nostro organismo a un “attacco” in corso. Generalmente riscontrata nel periodo influenzale, è uno dei sintomi più tipici che… qualcosa non va, e pur NON rappresentano una malattia in sé – ma solamente la “spia” di una patologia – è spesso opportuno tenerla a bada.
Ma come abbassare la febbre? Che cosa si può attivamente fare per poter cercare di ritrovare un pronto benessere?
In primo luogo, è opportuno misurare la temperatura corporea e valutare i sintomi. Se la temperatura è pari o superiore a 38°C, si ha la febbre. Tra i 36,5° C e i 38° C si può naturalmente parlare di temperatura superiore a quanto dovuto, ma generalmente questo lieve innalzamento non rende opportuno intervenire per poter contenere questa extra temperatura.
Detto ciò, esistono alcuni consigli per far abbassare la febbre, che potete facilmente applicare.
Vediamoli insieme:
Chiarito quanto sopra abbiamo avuto modo brevemente di riportare, appare opportuno evidenziare come non importa quale sia il numero che appare sul termometro dopo la misurazione della febbre: se avete qualche preoccupazione sul vostro stato di salute, è bene consultare il proprio medico anche prima che la febbre salga a 38° C.
Ricordate inoltre che la febbre è la risposta dell’organismo alla lotta contro le infezioni causate da virus o batteri. Le febbri possono anche derivare da scottature solari o da vaccinazioni, e possono colpire chiunque: indipendentemente dall’età, infatti, chiunque può sperimentare la febbre. Ad ogni modo, le persone che hanno il sistema immunitario compromesso possono tendere ad avere febbre più spesso di altri.
Un adulto sano con una leggera febbre può sentirsi con un significativo malessere, mentre un bambino con febbre alta può sviluppare una resistenza maggiore. Oppure, può verificarsi una condizione inversa.
Insomma, la febbre non rappresenta un approccio unico, e due persone con due temperature corporee identiche, in realtà possono avere dei malesseri diversi e delle percezioni differenti del “non stare bene”.
È proprio per questo motivo che il medico non indagherà solamente il livello della temperatura corporea, quanto anche i sintomi che si potrebbero sperimentare in contemporanea:
Se poi la febbre dovesse superare i 39° C o i 40° C, è necessario consultare un medico per un trattamento dedicato, soprattutto se si verificano confusione, allucinazioni o convulsioni.