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Cefalea a grappolo: forme, sintomi, cause e terapie

Pubblicato da
Lorenzo

Infatti, questa tipologia di cefalea primaria si caratterizza per avere una fase attiva che va da qualche settimana fino a diversi mesi, con l’alternanza con dei periodi piuttosto prolungati in cui non si manifesta e non provoca dolore. Le fasi attive sono state ribattezzate “grappoli”, visto che gli episodi di mal di testa si manifestano in modo ad intervalli molto ravvicinati, con la tendenza a comparire in specifici periodi dell’anno.

Le forme

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Ci sono essenzialmente due tipologie di cefalea a grappolo: si tratta della forma episodica e della forma cronica. La forma episodica è quella che insorge nel momento in cui il grappolo rimane nella fase attiva da una settimana fino a diversi mesi, alternandosi a fasi di remissione che non durano meno di due settimane. La forma cronica, invece, si caratterizza per via del fatto che gli episodi di mal di testa insorgono praticamente ogni giorno per almeno un anno di fila, senza alcun periodo significativo di remissione. Secondo delle recenti statistiche, pare che il 10% dei pazienti che soffrono di cefalea a grappolo abbiano a che fare con una forma cronica.

Cause

Il dolore alla testa si manifesta per colpa della dilatazione in eccesso da parte dei vasi sanguigni del cranio, che vanno a comprimere il nervo trigemino. In realtà, non c’è ancora uniformità di pensiero sulle cause che portano alla cefalea a grappolo, anche se ci sono varie ipotesi. Secondo le ricerche scientifiche, nel corso di un attacco di mal di testa da cefalea a grappolo, l’ipotalamo risulta svolgere una mole di lavoro notevolmente superiore rispetto al solito. Il dolore potrebbe, peraltro, provenire proprio da tale zona, per poi arrivare fino alle vie nervose e, di conseguenza, anche al volto.

Fattori scatenanti

Tra i più importanti fattori che sono in grado di provocare l’insorgenza della cefalea a grappolo troviamo sicuramente il fumo, il consumo costante di alcol, che andrebbe a rompere l’equilibrio chimico dell’ipotalamo, ma anche lo stress e delle forti emozioni, così come la modifica dei ritmi di vita e di sonno, il jet lag e i suoi effetti, ma anche la somministrazione di determinati farmaci, come ad esempio la nitroglicerina, un medicinale antianginoso che viene spesso impiegato per la cura di pazienti che soffrono di cardiopatia ischemica). Si tratta comunque di fattori che vanno ad agire durante il periodo attivo della patologia, ovvero durante la fase degli attacchi e non durante la remissione. La cefalea a grappolo ha la particolarità di insorgere con la maggiore frequenza nel corso di quei periodi in cui si verificano i cambiamenti di clima, come durante la primavera e nel corso dell’autunno.

Soggetti a rischio

Qualsiasi persona può soffrire di questo tipo di cefalea, ma in ogni caso colpisce con una certa prevalenza gli uomini. Per quanto riguarda l’età, quella maggiormente interessata da tale problema è compresa tra 20 e 50 anni.

Sintomi

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Il sintomo principale è la tipologia di dolore che viene avvertita dal paziente: si tratta di una sensazione dolorosa nella maggior parte dei casi che colpisce solamente un lato della testa e durante l’episodio si sofferma sempre su quella zona. Un altro sintomo da verificare è l’intensità con cui insorge il dolore: questo tipo di cefalea, nella gran parte dei casi, provoca un dolore molto intenso e anche grave, decisamente lancinante. Il dolore spesso si presenta intorno all’occhio, oppure a livello dello zigomo estendendosi verso le tempie, il naso, la mandibola, l’arcata dentaria e il mento. In altre occasioni, un intero lato del cranio è soggetto al dolore, compreso il cuoio capelluto. Attenzione a valutare anche la durata del mal di testa e la frequenza con cui si presenta. Un L’attacco di cefalea a grappolo insorge improvvisamente, generalmente di notte, sempre alla stessa ora e può durare anche fino a tre ore, con un’intensità che raggiunge il suo picco maggiore dopo circa dieci minutila frequenza degli attacchi può essere compresa tra un attacco ogni due giorni fino a otto attacchi al giorno e il periodo di attività del “grappolo” dura abitualmente dalle 2 settimane ai 3 mesi presentando riattivazioni stagionali.

Cefalea a grappolo trattamento

Lo scopo della terapia è quello di migliorare la vita del paziente e ridurre il numero di attacchi, così come rendere gli episodi di mal di testa meno lunghi e svolgere un’adeguata prevenzione contro gli attacchi che si potrebbero verificare nel futuro. La terapia farmacologica può essere di due tipologie: una cura d’attacco, con l’obiettivo di alleviare questo tipo di cefalea, oppure una cura profilattica, con uno scopo più che altro preventivo. Nel primo caso, spesso si usa sumatriptan o altri tipi di triptan, che garantiscono di solito risultati efficaci in 10-15 minuti, oppure si opta anche per delle inalazioni di ossigeno puro. Nel caso della terapia preventiva, spesso vengono usati verapamil, valproato di sodio, prednisone e carbonato di litio.

Lorenzo