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Cosa mangiare con la gastrite

Pubblicato da
Lorenzo

La maggior parte delle persone, in presenza di bruciore e acidità di stomaco o difficoltà a digerire, pensa subito alla gastrite, attribuendo a essa la causa del problema. Eppure questa patologia non sempre ha dei sintomi specifici.

A generare la gastrite è un’infiammazione della parete interna dello stomaco. Questo disturbo, può presentarsi in forma acuta, caratterizzato da sintomi improvvisi, oppure in forma cronica. La seconda tipologia ha uno sviluppo piuttosto lento, ma costante.

Una buona parte delle gastriti, si stima all’incirca il 50%, sono causate da un batterio, l’Helicobacter pylori. Un microrganismo capace di vivere nello stomaco degli esseri umani senza causare problemi, a  patto però che si abbiano delle difese immunitarie solide. Diversamente, è meglio non trascurare questo batterio che ha la capacità di produrre sostanze che danneggiano le cellule.

Altre cause che possono provocare una gastrite sono da ricondurre allo stress. Fenomeno molto in crescita, soprattutto nei Paesi sviluppati. In Italia, per esempio, ne soffre un milione di persone, soprattutto donne. Tuttavia, non è sempre solo una questione legata al benessere psichico; anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale. Purtroppo viviamo in un’epoca che si contraddistingue per le cattive abitudini alimentari, dove gli eccessi spesso ne fanno da padrone. Alcol e fumo su tutto, ma anche cibo spazzatura e medicinali.

Quali sono i sintomi

Come ho già scritto nell’introduzione, la gastrite non si manifesta attraverso dei sintomi; certi disturbi, quali dolore o bruciore, sono attivi solo in presenza di una gastrite acuta. Nella maggior parte dei casi basta assumere del cibo e il malessere scompare. Se, invece, dopo i pranzi il bruciore dovesse continuare o addirittura aumentare, è probabile che ci siano dei problemi di reflusso gastroesofageo. Una patologia che si verifica quando i succhi gastrici entrano in contatto con la parete dell’esofago, provocando così bruciore dietro lo sterno e rigurgito acido.

Come riconoscere la gastrite

In caso di disturbi, il consiglio è quello di rivolgersi a un medico specialista prima di prendere qualsiasi iniziativa autonoma. L’esame più consono a riconoscere questa patologia è la gastroscopia. Si svolge attraverso la bocca: si introduce un sondino flessibile in cima al quale è posta una telecamera per osservare le superfici interne dell’esofago, dello stomaco, del duodeno e una porzione iniziale dell’intestino.

Questo esame è ritenuto abbastanza invasivo e va svolto con molta cautela, specie in quei pazienti con grave insufficienza respiratoria o che hanno subito da poco un infarto. Sarà dunque il gastroenterologo a decidere se è il caso di procedere oppure no.

Cosa mangiare se si soffre di gastrite

Prima di scegliere una dieta adatta a chi soffre di gastrite, sarebbe opportuno prendere in considerazione alcune norme nutrizionali importanti.

Spesso noi tutti abbiamo l’abitudine di mangiare velocemente, una consuetudine a cui  ormai non diamo più peso e questo è un grave errore. Masticare lentamente favorisce la digestione e riduce i tempi di permanenza gastrica del cibo, meglio ancora, se restiamo seduti una decina di minuti al termine di ogni pasto. Un altro aspetto cha va considerato prima di mettersi a tavola è quello di lasciarsi alle spalle lo stress della giornata. Allontanare malumori, nervosismi e stanchezza ci aiuterà a godere il momento del pasto in tutta tranquillità.

I pasti troppo abbondanti andrebbero evitati. Abbuffarsi non è mai un bene, meglio mangiare poco e spesso, magari con uno spuntino a metà mattina o nel tardo pomeriggio. Alternare è un buon metodo per tamponare l’acidità di stomaco ed evitare che questa salga a causa di un digiuno prolungato.

Si ricordi che in tema di alimentazione non vi sono delle vere e proprie restrizioni. La cosa migliore da fare, oltre a consigliarsi con un medico, è cercare di individuare quali sono quegli alimenti che possono causare sintomi dispeptici. Ciò nonostante voglio segnalare tutti quei cibi di cui è sempre meglio non abusare, e in caso di gastrite magari evitare del tutto.

Al primo posto c’è di sicuro il caffè, un piacere a cui pochi vorrebbero rinunciare e che purtroppo a lungo andare può causare danni al nostro organismo. Seguono tutte quelle bevande con alto contenuto di zucchero, queste provocano anche il reflusso gastroesofageo, oltre che la gastrite. È sconsigliato il brodo di carne, le minestre già pronte, gli insaccati e i formaggi piccanti, il vino e i superalcolici. Vanno evitate anche le fritture, ed è meglio in  linea generale mangiare cibi tiepidi e non troppo bollenti.

Tra gli alimenti consigliati sono da prediligere piatti semplici, quali possono essere di sicuro le verdure di stagione, bollite o crude. Si raccomanda di condire sempre con olio extra vergine di oliva e non esagerare col sale. Le verdure forniscono un buon introito di vitamine e sali minerali, non dovrebbero mai mancare in una dieta sana ed equilibrata. Anche il pane è ammesso, ma solo ben cotto, se questo dovesse mancare si può optare per dei crackers.

Quali sono le principali cure

In generale, in presenza di gastrite, la prima cosa da fare è cambiare stile di vita, una sana alimentazione dello sport o lunghe passeggiate fanno la differenza. Se invece la gastroscopia ci segnala l’Helicobacter pylori è necessario assumere degli antibiotici per un periodo di 10-14 giorni.

Lorenzo