Il corbezzolo è un albero da frutto sempreverde originario del bacino mediterraneo, ed è molto amato dai contadini e dalle tante persone che lo consumano regolarmente. Andiamo a conoscerlo meglio e a scoprire tutte le sue caratteristiche e le sue proprietà benefiche per la salute.
Il corbezzolo, con nome scientifico Arbutus Unedo, appartiene alla famiglia delle Ericaceae ed è una specie selvatica tipica della vegetazione dell’area mediterranea. Spesso lo si trova sotto forma di grosso cespuglio o di piccolo albero che può raggiungere, in alcuni casi, persino gli otto metri di altezza.
Per via delle sue particolari caratteristiche legate alla fioritura e fruttificazione, questa pianta è usata anche a scopo ornamentale e non solo alimentare. A renderla tanto amata dal punto di vista estetico sono i sui colori misti e vivaci.
Le origini accertate del corbezzolo sono da ricondurre alla Francia del nord e all’Irlanda del sud, anche se nasce soprattutto in aree appartenenti alla Sardegna, alla Spagna, alla Corsica, all’Italia del sud, alla Turchia e infine al Libano. Quest’albero da frutto predilige zone costiere fino agli 800 m di altitudine, ma può essere coltivato con molta facilità anche nel frutteto di casa. Inoltre, ha una buona capacità di riproduzione, cosa che lo rende utile, se non indispensabile, in quelle aree colpite da incendi dolosi.
La fioritura del corbezzolo avviene in autunno e dura per buona parte dell’inverno. L’albero si arricchisce così di tanti bellissimi fiori bianchi riuniti in una sorta di grappolo; da questi fiori si generano i frutti che sono maturi solo a partire dall’autunno dell’anno successivo. Da qui il suo grande valore ornamentale, perché quando la maggior parte degli altri alberi sono spogli, il corbezzolo ci regala splendidi colori.
I frutti prodotti vengono chiamati corbezzole o albatre, hanno forma rotonda di circa 2 cm e un colore che va dal giallo al rosso, passando per l’arancione. Sono ricchi di innumerevoli proprietà benefiche, tra cui quella più nota è di essere degli ottimi antiossidanti.
Le proprietà più benefiche per l’organismo dell’uomo sono concentrate prevalentemente nelle foglie della pianta di corbezzolo, che contengono tanini, resine e gomme. Vanno sottolineate altre sostanze come l’arbutina e l’arbutoside che, insieme alla monotropeina e alla geniposide, fanno parte dei composti fenolici presenti nelle foglie.
I corbezzoli contengono anche una buona percentuali di zuccheri, arbutina, pectine, luppolo, flavonoidi e Vitamina E.
Come si è avuto modo di vedere nella composizione chimica del corbezzolo sono le sue foglie a essere utili alla salute dell’uomo. La loro consistenza è spessa e dura, in parte simile al cuoio e sui rami si differenziano con breve picciolo, lamina lanceolata e margine fogliare seghettato. Il colore è verde scuro nella parte superiore, chiaro e opaco in quella inferiore.
Anche i frutti e le radici, tuttavia, se pur in quantità minori, contengono svariate proprietà benefiche.
Il corbezzolo è un fedele alleato nella prevenzione dei problemi legati al sistema circolatorio. In Marocco, per esempio, le foglie di questa preziosa pianta sono tradizionalmente usate per preparare una tisana utile ad abbassare la pressione sanguigna.
Riguardo ai disturbi circolari poi, un buon consiglio è di assumere un decotto fatto con 20 grammi di foglie di corbezzolo unite a 20 grammi di foglie di rovo. Il tutto va bollito a fuoco dolce per 5 minuti circa in un pentolino d’acqua e bevuto quando si preferisce.
Il corbezzolo può essere un utile rimedio contro la diarrea. In questo caso, non sono efficaci solo le foglie, ma pure i frutti. I corbezzoli sono ricchi di pectina, che associati ai tanini contenuti in grossa quantità nel fogliame, li rendono ideali per gustose tisane dalle qualità stringenti.
Questi frutti vengono molto apprezzati per la loro capacità antisettica nei confronti dell’apparato urinario e fungono da leggero drenante. Con l’infuso di corbezzolo si hanno ottimi aiuti in caso di fastidiose cistiti e infiammazioni all’apparato urinario.
A dare benefici alla pelle, specie in chi ha problemi di macchie è l’arbutina contenuta all’interno del corbezzolo, cioè una sostanza presente anch’essa nelle foglie della pianta. Infatti, sono note le creme a base di arbutina, create appositamente per eliminare le macchie dalle pelle.
Nella tradizione della cucina regionale italiana, il corbezzolo viene per lo più trasformato e di conseguenza destinato à una lunga conservazione. È ideale per realizzare buonissime composte e marmellate, oppure tisane e infusi curativi. Su tutto è famoso per l’ottimo miele che se ne ricava e per un originale decotto che mette il buon umore. Ma si fa un largo uso di corbezzolo pure per aromatizzare liquori e ricavare delle bevande alcoliche. Siamo dinanzi quindi a un frutto antico dai toni simpatici, dal sapore mediterraneo e capace di soddisfare molteplici esigenze.
Il corbezzolo non è conosciuto esclusivamente con questo nome, ma nelle varie regioni italiane sono diffusi nomi diversi per riferirsi al medesimo albero da frutto. Ecco una curiosa lista dei nomi che assume in ogni regione:
Il corbezzolo è famoso anche per il miele che se ne ricava.
Il miele di corbezzolo è un prodotto tipico della Sardegna, regione dove questa pianta nasce spontanea favorita dal clima adatto alle caratteristiche atmosferiche che richiede per svilupparsi rigogliosa.
Questo prodotto, oltre a essere di sopraffina qualità e molto ricercato dagli intenditori, detiene un primato: quello di rappresentare l’ultima produzione delle api prima del lungo inverno.
Nel periodo d’autunno spesso capita di incontrare avversità climatiche improvvise, quali pioggia e freddo su tutte. Inoltre, le giornate si accorciano e con meno luce a disposizione le api hanno una bassa produttività. Queste difficoltà lo rendono inevitabilmente molto pregiato e gli attribuiscono un elevato valore commerciale.
Secondo gli esperti il miele di corbezzolo ha proprietà antisettiche, astringenti, antiasmatiche e antiossidanti. Viene consigliato anche nei periodi influenzali a chi ha mal di gola e altri malanni tipici della stagione invernale.
Oltre a tutto questo, studi recenti mettono in mostra la sua efficace azione benefica sui livelli di ferritina sierica, dei particolari enzimi presenti nel nostro organismo. In più il corbezzolo e di conseguenza anche il miele che se ne ricava contribuisce a un importante rafforzamento del sistema immunitario.
Il miele corbezzolo presenta un colore scuro molto intenso e un sapore amaro e a tratti pungente, meno dolce se confrontato col più comune e utilizzato miele millefiori. La sua purezza, oltre al suo particolare sapore agrodolce, rendono il miele di corbezzolo uno dei più apprezzati dagli appassionati di nettare.
Purtroppo, nonostante ciò di cui abbiamo parlato a proposito del miele di corbezzolo, i cambiamenti climatici stano dando un duro colpo anche alla sua produzione. In particolare è la siccità autunnale a causare notevoli danni, favorendo di conseguenza anche un notevole innalzamento dei prezzi. Queste avversità climatiche, inclusi i forti venti, non danneggiano tanto la pianta, ma le api bottinatrici, cioè quelle addette alla raccolta di pollini e nettare dai fiori di corbezzolo.
Detto questo è comunque possibile reperire il miele di corbezzolo. Può essere acquistato in negozi specializzati, in erboristerie, oppure alle fiere di apicoltura. Un mio sentito consiglio è di controllare la provenienza del prodotto e scegliere, se possibile, un miele corbezzolo fatto unicamente in Sardegna.
Uno dei prodotti che possono essere ricavati dal corbezzolo è il decotto. È molto particolare ed è capace di mettere il buon umore provocando un leggero stato di euforia. Ma attenzione a non eccedere nelle dosi perché potrebbe avere l’effetto di una leggera sbronza, procurandovi dei problemi.
Per realizzare questa piacevole bevanda, bisogna schiacciare 7 grammi di foglie di corbezzolo in una tazza piena d’acqua bollente e lasciare in infusione per circa 15 minuti.
Tuttavia, nonostante la sua versatilità in cucina e i benefici che apporta all’uomo è meglio assumere il corbezzolo in quantità ridotte. Il motivo è che ha al suo interno una grande presenza di alcaloidi e può causare disturbi più o meno gravi, a seconda della persona, all’apparato digerente. Inoltre, non vanno escluse possibili intolleranze e ipersensibilità di tipo personale.
Chiudiamo quest’articolo dedicando alla pianta del corbezzolo e ai sui frutti una lista di otto punti in cui riporto ulteriori informazioni e divertenti curiosità.
Iniziamo col dire che i frutti del corbezzolo non andrebbero colti perché essi cadono a terra da soli una volta maturi!
Non tutti sanno che dalla corteccia della pianta vengono estratti i tanini, dei composti usati per produrre coloranti. Il legno poi viene anche utilizzato per la cottura di carne e pesce alla brace grazie alle sue funzioni aromatiche. Una tradizione, questa, iniziata dai pastori sardi e che ancora oggi utilizzano il legno di corbezzolo, insieme a quello di lentisco e mirto per affumicare i vari formaggi sardi.
Il miele di corbezzolo viene usato molto in Sardegna per preparare le Seabadas (seadas) un dolce tipico di tradizione sarda a base di formaggio di capra. Il nome deriva dal nome Sebi per via dell’aspetto lucido e da Seu, parola che in dialetto sardo vuol dire “sego”, riconducibile appunto alla brillantezza conferitagli dal miele sopracitato.
I preparati ottenuti dai bellissimi fiori bianchi di questa pianta hanno la capacità di favorire la sudorazione.
In Portogallo si usa il corbezzolo per creare un liquore molto forte dal nome Aguardente de Medronho.
In commercio si trova anche l’aceto che si prepara in modo abbastanza semplice, unendo al normale aceto, dei frutti di corbezzolo interi e dell’alloro. A differenza del liquore dove occorre far macerare i frutti maturi nell’alcol puro, qui basta unire queste due componenti.
Il significato originario della parola corbezzolo è incerto, alcuni studiosi lo fanno risalire alla parola di ceppo germanico Krisch – bùschel che, una volta tradotto, significa grappolo di ciliegie.
Ho conservato per ultimo una chicca per tutti gli amanti di calcio. Quanti di voi sanno che, insieme all’orso, la pianta di corbezzolo appare sullo stemma del Madrid?