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Progesterone alto: quali sono i sintomi e cosa fare per regolarizzare i livelli superiori alla norma

Pubblicato da
Lorenzo

Molte donne si chiedono cosa può succedere in presenza di progesterone alto, quali sono i possibili rischi, come funziona l’esame del progesterone e cosa fare per regolarizzare i livelli superiori alla norma.

Attraverso questo articolo cercherò di fornire le giuste risposte alle vostre domande e insieme vedremo quali sono le cause più comuni connesse a questa patologia.

Che cos’è il progesterone?

Il Progesterone è definito un ormone steroideo che svolge il ruolo di anticipatore degli ormoni della corteccia surrenale e degli ormoni androgeni.

È prodotto dal corpo luteo, nell’ovaio e nella placenta, a partire dal colesterolo e fa da garante nella preparazione alla gravidanza degli organi riproduttivi femminili e della conservazione dell’utero nelle condizioni necessarie allo sviluppo dell’embrione, motivo per cui appare nella prima fase dell’evoluzione. Durante la seconda metà della gravidanza, invece, il corpo luteo arretra e l’ormone viene secreto dalla placenta. Inoltre è coinvolto anche nella regolazione del ciclo mestruale ed è molto utile alla risoluzione di problemi tubarici o endometriali.

Ma la donna non è l’unica a produrre questo ormone, pure gli uomini attraverso le cellule testicolari di Leydig producono progesterone; ovviamente parliamo di una creazione minima se paragonata a quella femminile.

Quali sono i sintomi di progesterone alto

Un sintomo facilmente riconoscibile in chi ha problemi di progesterone alto è senza ombra di dubbio la stanchezza. Ciò succede perché il cervello in questa determinata situazione va a diminuire la normale attività di alcuni recettori.

Tuttavia è possibile individuare altre sintomatologie che possono far pensare a un possibile aumento di progesterone.

  • Secchezza vaginale;
  • Eventuale perdita d’interesse sessuale;
  • Possibili dolori al seno che possono diventare in certi casi più sensibili al tatto;
  • Improvvisi e repentini cambiamenti d’umore;
  • Gonfiore al ventre, alle caviglie, ai piedi e alle dita.

Quando viene prescritto dal medico specialista l’esame per misurare i livelli di progesterone?

Questo tipo di esame non è da considerare un semplice controllo di routine, come potrebbe essere un comunissimo prelievo del sangue. Tanto è vero che il medico  può decidere di prescrivere l’esame di progesterone solo e unicamente se il paziente dovesse presentare qualche situazione di reale rischio.

Qui di sotto farò un breve elenco formato da quattro punti essenziali da tenere come riferimento in caso di disturbi ed eventuale controllo:

  • durante tutti i nove mesi di gravidanza in modo da monitorare la funzionalità della placenta;
  • quando c’è il sospetto di un tumore ai testicoli o alle ghiandole surrenali;
  • per fare un’accurata valutazione sul rischio di aborto spontaneo nel caso una donna fosse incinta;
  • per comprendere se l’ovulazione sta avvenendo in modo regolare.

Come si svolge l’esame per misurare i livelli di progesterone e quali sono i valori in cui bisogna rientrare

Dopo la visita dal ginecologo ed eventualmente dall’endocrinologo bisogna sottoporsi a un prelievo del sangue presso un laboratorio specializzato o in ospedale. Come di norma questo esame viene fatto da una vena del braccio senza nessuna forma di preparazione specifica. Gli unici dettagli da tenere presente sono di sospendere l’assunzione di farmaci corticosteroidi, estrogeni e progestinici contenuti in gran parte delle pillole anticoncezionali. Questi determinati medicinali vanno sospesi 48 ore prima di fare l’esame perché andrebbero a influenzare il risultato.

Altri fattori che potrebbero compromettere l’esito delle analisi per misurare il livello di progesterone sono:

  • il ciclo mestruale;
  • in presenza di gravidanza gemellare;
  • la somministrazione di farmaci a base di progesterone o estrogeni;

Pertanto si consiglia di avvisare il medico se dovessero presentarsi uno o tutti e tre punti elencati o qualsiasi altro dubbio.

Riguardo ai valori in cui bisogna rientrare o comunque da tenere come punto di riferimento, va detto che ogni laboratorio ha un suo metodo di lavoro, ragion per cui è impossibile avere dei riferimenti assoluti, gli unici da tenere presente saranno quelli riportati sulla tua cartella.

A ogni modo è possibile rifarsi a dei parametri generali che vengono considerati a norma:

  • nelle donne adulte in piena ovulazione: 0,80 – 3,00 ng/mL;
  • per le donne adulte in fase follicolare: 0,20 – 1,50 ng/mL;
  • nelle donne adulte in fase luteale: 1,70 – 27,00 ng/mL;
  • per le donne in menopausa: valori inferiori a 0,15 fino a un massimo di 0,80 ng/mL;
  • negli uomini adulti: 0,20 – 1,40 ng/mL.

È opportuno che i risultati delle analisi vengano mostrati al medico specialista prima di assumere farmici o prendere qualsiasi altra decisione riguardo al progesterone alto.

Quali sono i rischi in caso di progesterone alto?

Se i risultati del nostro esame indicano livelli di progesterone troppo alto rispetto alla media indicata nel precedente paragrafo, si possono scatenare diverse condizioni patologiche, le più comuni sono:

  • cisti ovarica;
  • possibile pubertà precoce;
  • placenta non espulsa correttamente;
  • iperplasia;
  • rischio di tumore del surrene;
  • adenoma ipofisario che secerne LH;
  • rischio di tumore ovarico.

Come è possibile intervenire in caso di progesterone con livelli superiori alla norma?

Quasi sempre in presenza di progesterone alto il medico prescrive ulteriori analisi con lo scopo di individuare la causa effettiva a questo innalzamento di livelli. Quindi, il consiglio è di affidarsi allo specialista e agire di conseguenza.

Tuttalpiù esistono dei rimedi naturali, da prendere però sempre sotto adeguato controllo medico. Erbe come l’igname selvatico o il dong quai si sono rivelate buone soluzioni per affrontare questo problema.

Lorenzo