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Cicerchia: un “alimento povero” ricco di proprietà benefiche per l’organismo

Pubblicato da
Lorenzo

La cicerchia è un legume che veniva consumato già dagli antichi Egizi. Nell’immaginario comune è considerato un “alimento povero”, ma in realtà è ricco di proprietà benefiche, molto ricercato tra gli amanti dei legumi e da chi predilige un’alimentazione bio.

Cosa sono?

La cicerchia, il cui nome scientifico è Lathyrus sativus, è un legume appartenente alla famiglia delle Fabaceae. In contesti più popolari spesso è chiamata anche pisello d’India oppure pisello d’erba. Proprio in India, uno dei Paesi principali dove la cicerchia è particolarmente apprezzata, il suo nome originale è Khesari.

La sua coltivazione avviene da millenni soprattutto in Asia e in Africa, ma anche l’Europa in generale, seppur in misura minore, produce questo legume. L’Italia, per esempio, Paese dove la cicerchia non è particolarmente apprezzata e diffusa tra le abitudine culinarie – a parte qualche eccezione dettata da tradizioni locali o regimi alimentari specifici – ha sviluppato una buona coltivazione in regioni quali la Puglia, il Molise, l’Umbria e il Lazio.

La caratteristica di questa pianta è di riuscire a resistere al caldo torrido e a lunghi periodi di siccità, cioè condizioni climatiche tipiche dell’Africa, dell’India e, in certi periodi dell’anno, anche di alcune aree appartenenti all’Italia meridionale.

La conformazione della cicerchia è per certi aspetti simile a quella della pianta dei ceci. Il seme, della grandezza di un sassolino, nasce appunto su terreni molto difficili e richiede una grossa mole di lavoro, motivo per cui, in passato la sua coltivazione è stata abbandonata.

Negli ultimi anni, invece, la cicerchia pare essere tornata alla ribalta, sia per i sui benefici, sia per valorizzare la biodiversità ambientale e vegetale.

Quali sono le varietà della cicerchia?

Della cicerchia esistono una ventina di specie differenti: c’è quella grossa dal sapore non troppo deciso coltivata in America, fino a quella coltivata nell’Italia centrale e meridionale.

La loro forma è piccola e spigolosa, il colore è cangiante con sfumature che vanno dal marrone al grigio. La raccolta di questo legume avviene tra la fine di luglio e la prima settima di agosto ed è reperibile durante tutto l’anno.

Avvertenze speciali

All’interno di questo legume è presente una neurotossina denominata Odap e in bassa percentuale anche un altro aminoacido tossico che prende il nome di Daba.

Le due sostanze, se ingerite in grosse percentuali, possono provocare una malattia neuro degenerativa, ovvero il latirismo. Questa malattia si è diffusa in modo particolare in Paesi colpiti da forti carestie, dove la popolazione per periodi molto lunghi si è nutrita con soli semi di cicerchia. Ma c’è un modo per eliminare le tossine contenute nella cicerchia, altrimenti non avremmo potuto definire questo legume commestibile, né benefico per la salute del nostro organismo: se si esegue un buon lavaggio del legume non rimane alcuna traccia delle tossine nocive. Successivamente è bene mettere le cicerchie in macerazione per 24 ore in acqua salata. L’acqua va però sostituita un paio di volte durante l’ammollo e buttata allo scadere delle ore. In seguito, le cicerchie – prima di essere consumate – vanno bollite in maniera particolarmente accurata. Quindi, basta solo rispettare le dovute norme igieniche e la cicerchia può essere consumata in tutta tranquillità.

Quali sono le proprietà e i benefici sulla salute

La cicerchia è un legume molto salutare, ricco di proteine e amidi, fibre alimentari e Vitamine B1, B2 e PP. Questo la rende utile a prevenire disturbi della memoria e a essere efficace per chi ha un affaticamento cerebrale. Ma è anche utile agli studenti in periodo di esame o alle le persone anziane. Inoltre, è consigliata in oligoterapia nutrizionale ed è un buon alimento energetico, nonostante sia molto povero di grassi.

Le fibre alimentari svolgono poi un ruolo fondamentale: hanno la capacita di abbassare il colesterolo nel sangue con benefici per il sistema cardiovascolare.

Infine, può essere considerata un’alternativa utile alle proteine animali, indicata per chi segue una dieta vegetariana.

Chilocalorie della Cicerchia

In 100 g di cicerchie ci sono circa 134 calorie. Si tratta dunque di un alimento povero di grassi, più nutriente del pane bianco. Se cotto bene non dà problemi di digestione, anzi ne apporta dei benefici. Perciò, chi volesse inserire questo legume nella propria dieta o nella propria alimentazione quotidiana, lo faccia tranquillamente, anzi è estremamente consigliabile. Ben vengano le Vitamine, le Fibre solubili, le proteine, i polifenoli e i sali minerali contenuti all’interno della cicerchia.

Valori nutrizionali

Le cicerchie contengono:

  • 51 % carboidrati;
  • 28 % proteine;
  • 11,5 % acqua;
  • 6 % fibre alimentari;
  • 1,5 % di grassi;
  • Vitamina B1 (Tiamina):
  • Vitamina B2 (Riboflavina);
  • Vitamina B3 (Vitamina PP);
  • Ferro;
  • Fosforo;
  • Potassio;
  • Calcio.

Come cucinare le cicerchie

Questo legume si presta in maniera eccellente per zuppe e dolci vegetariani, oppure per la realizzazione di ottime farine. Ma è nella cucina tradizionale che trova ampio spazio la cicerchia, ad esempio con le minestre, che spesso differiscono di regione in regione, o come  contorno adatto allo zampone. Con la sua farina, invece, si possono preparare delle ottime pappardelle.

Oltre ai piatti elencati, le cicerchie è possibile consumarle anche da sole o con altri legumi. Di solito vengono abbinate con lupini, farro, orzo e lenticchie. Non è da escludere poi l’idea di cucinare degli ottimi primi piatti a base di pasta.

Ed ecco alcuni spunti per cucinare le cicerchie: paté di cicerchie e piselli secchi, rana pescatrice, zuppa di cicerchia e cicerchie e chips di patate viola, pasta e cicerchie, cozze e cicerchie o vongole, cicerchie e pane bruschettato, impanato al finocchietto su vellutata di cicerchie.

Possibili controindicazioni

Come si è letto fino ad ora, le cicerchie hanno al loro interno una neurotossina che può causare una malattia neurodegenerativa, conosciuta con il nome di latirismo. Una sindrome tossica molto grave che produce paralisi acuta, dolori muscolari e incontinenza.

Una peculiarità che, come già scritto, non deve spaventare. Basta seguire le giuste accortezze di pulizia e la cicerchia può essere mangiata con tranquillità. L’importante è non eccedere.

Detto ciò, questo legume non presenta altri rischi per la nostra salute o interazioni preoccupanti con qualche tipo di farmaco.

Lorenzo