Chi deve fare il vaccino per la meningite? E a chi bisogna rivolgersi? Rispondere a queste domande è essenziale per sapere in che modo adottare misure preventive contro questa malattia che colpisce soprattutto i più piccoli.
Il piano nazionale vaccini 2017-2019 assicura i benefeci derivanti dalla vaccinazione e allunga la copertura dell’offerta vaccinale pubblica, nonostante il Ministro della Salute sottolinei che non siamo in presenza di un’emergenza. Tuttavia aumentano i dubbi e le perplessità dei genitori che non sanno bene come comportarsi e quali misure preventive adottare contro questa malattia che spaventa molto.
A tal proposito, sul portale del Ministero della Salute è disponibile una sezione nella quale è possibile avere le giuste informazioni su meningite e vaccini.
Prima di procedere con l’articolo iniziamo a fare chiarezza su cos’è questa malattia. Con il termine meningite si indica un’infiammazione acuta delle meningi, nello specifico delle membrane di rivestimento che avvolgono il cervello e il midollo spinale.
Nella maggioranza dei casi la patologia ha origine infettiva ed è provocata da virus, funghi e batteri. La variante più diffusa è quella che ha origine dai virus ed è considerata meno grave. Di sicuro molto più grave, dalle conseguenze talvolta fatali, è la meningite batterica.
La meningite non è da considerare una malattia particolarmente contagiosa. Il contagio infatti è possibile solo se si è a stretto contatto con la persona malata e avviene attraverso le goccioline di saliva, in quei momenti in cui si starnutisce o si parla. Tutti possono essere colpiti dalla meningite, ma i soggetti più a rischio sono di sicuro i bambini e i neonati o chi ha un sistema immunitario molto debole.
Questa infiammazione è solita riportare i seguenti sintomi:
Queste sintomatologie possono essere talvolta confuse con stati influenzali e nei più piccoli, specie nei neonati, non essere evidenti. È consigliabile quindi fare attenzione a cenni di febbre, mancanza di appetito, sonnolenza e nevrosi che potrebbero indicare un principio di meningite.
Per prevenire la meningite, in particolare quella batterica, la vaccinazione a oggi resta il metodo più efficace. Sono disponibili in commercio vaccini contro ognuno dei tre batteri che spesso sono all’origine della malattia. Andiamo a vedere nello specifico di cosa si tratta.
Questo vaccino contrasta la meningite da meningococco b ed è consigliato ai bambini entro il primo anno di età. Le regioni che lo offrono gratuitamente sono quelle a statuto autonomo.
Il vaccino conto la meningite da meningococco c è gratuito in tutta Italia e viene somministrato a 13 mesi ed è consigliato anche a chi non lo ha fatto da bambino, purché non si vada oltre l’età adolescenziale.
Ai cittadini che hanno ricevuto la vaccinazione nell’infanzia è suggerito un richiamo con il tipo tetravalente, oggi disponibile gratuitamente nei nuovi Lea per tutti gli adolescenti.
Riguardo alle altre forme batteriche: contro Haemophilus Influenzae B (emofilo tipo B) e Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è gratuito entro il primo anno di vita.
L’offerta gratuita è stata allargata, anche al Pneumococco per le persone di 65 anni di età grazie ai nuovi parametri di assistenza pubblica (LEA).
Inoltre il nuovo il calendario nazionale prevede l’assunzione di 3 dosi durante il corso del primo anno di vita più un richiamo dopo l’anno di età. Per il resto, l’offerta dei vaccini varia da Regione a Regione.
Il vaccino contro la meningite al di là dell’età pediatrica che prevede la gratuità, come abbiamo è raccomandato anzitutto per le persone a particolare rischio. La causa è la presenza di certe patologie o condizioni di salute, come:
La prevenzione della meningite da parte di giovani e adolescenti è dovuta al fatto che rappresentano una categoria a maggiore rischio di contagio. Il motivo è che hanno una vita molto intensa e frequentato maggiormente luoghi affollati.
In ogni modo, chi volesse vaccinarsi può contattare l’ASL di competenza o il propio medico curante che potrà prescrivere il vaccino.
Gli effetti collaterali più evidenti di questo vaccino contro il meningococco c, incluso quello trasversale, sono gonfiore, rossore e dolore nel sito d’iniezione, che durano grossomodo 1 o due giorni.
Le reazioni ritenute rare includono sonnolenza, nausea, emicrania e malessere in tutto il corpo, che comunque dovrebbero sparire entro 2 o 3 giorni.
Una superiore possibilità di febbre è stata individuata per il vaccino contro il meningococco b, che si verifica nel 70-80% dei casi, in particolare se il vaccino viene introdotto in prossimità di altre vaccinazioni.
Esistono buone norme comportamentali e igieniche segnalate dal Ministero della Salute che andrebbero sempre rispettate. Piccole grandi attenzioni utili nel combattere il possibile contagio di meningite o una sepsi batterica. Qui sotto un elenco indispensabile da non dimenticare:
La meningite è una malattia che spaventa, anche se conoscere i sintomi e rispettare le dovute norme igieniche raccomandate dal Ministero della Salute e le possibilità di vaccino aiuta a prevenire e conoscere meglio l’argomento, in modo d’affrontarlo con maggiore sicurezza.