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Rubeo test: che cos’è e a che cosa serve

Pubblicato da
Lorenzo

La rosolia, chiamata anche “morbillo tedesco” o “morbillo di 3 giorni”, non è un problema per la maggior parte delle persone. Provoca infatti una leggera febbre e un’eruzione cutanea che tende a scomparire in pochi giorni.

Tuttavia, quando la donna è incinta, la rosolia può essere molto seria per la salute del bimbo. Se infatti la malattia è assunta entro i primi 4 mesi di gravidanza, il bambino potrebbe nascere con problemi agli occhi, all’udito o al cuore, o potrebbe esporsi al rischio di una nascita prematura.

Chi deve fare il Rubeo test?

Chiarito quanto sopra, è ovvio che esistano alcune persone alle quali il Rubeo test deve essere indirizzato con maggiore attenzione.

In particolare, è consigliabile sottoporsi al Rubeo test se si è:

  • una donna che sta avendo o sta progettando di avere un bambino;
  • un neonato la cui mamma potrebbe aver avuto la rosolia durante la gravidanza;
  • un bambino con difetti alla nascita che potrebbero essere causati dalla rosolia;
  • chiunque abbia sintomi tipici della rosolia;
  • operatori sanitari che non hanno avuto la rosolia o il vaccino;
  • studenti che non sono ancora stati vaccinati contro la rosolia.

In ogni caso, l’elenco dei pazienti che potrebbero trovare utilità nel compimento di un simile test non finisce certamente qui. Parlatene pertanto con il vostro medico per saperne di più.

Come avviene il Rubeo test

Un medico usa un ago per prelevare un piccolo campione di sangue da una vena della mano o del braccio. Durante questa procedura il paziente potrebbe sentire una piccola sensazione di puntura della pelle e avere un po’ di sanguinamento contenuto o l’emersione di un livido dove l’ago entra sotto pelle.

Una volta estratto il sangue, il campione verrà mandato in un laboratorio. A questo punto, l’esame del sangue che verrà effettuato nel laboratorio specializzato controllerà se il paziente ha maturato degli anticorpi contro il virus della rosolia. Gli anticorpi sono le proteine ​​che il sistema immunitario utilizza per aiutare a combattere le infezioni e che impediscono dunque di ammalarsi della malattia contro la quale si è vaccinati. Generalmente, gli anticorpi sono mirati a germi specifici, virus e altri “invasori” del nostro organismo: un esame sugli anticorpi presenti nel sangue è dunque particolarmente importante per poter comprendere contro quali patologie il nostro organismo è pronto a difendersi.

Detto ciò, il Rubeo test è effettuato con due diversi elementi di indagine. Le c.d. “IgM” sono le prime a manifestarsi una volta che si ha preso la rosolia: questo test è dunque necessario soprattutto se il vostro medico ritiene che possiate avere preso la rosolia.

Le IgG rimangono invece nel proprio sangue per tutta la vita. Il che significa che, se si ha avuto la malattia o se si è stati vaccinati in passato, ora ci si può considerare immuni al virus. Come intuibile, i test vengono effettuati entrambi se la donna è incinta e il medico sospetta che abbia la rosolia. Anche il bambino avrà bisogno di entrambi i test dopo la nascita.

Come interpretare i risultati del Rubeo test

Un test IgM “positivo” significa che si ha IgM nel sangue: potrebbe essere perché si è stati recentemente infettati dal virus. Tuttavia, considerato che la rosolia non è una malattia comune, il test potrebbe essere anche un “falso positivo”: potreste dunque essere stati infettati da un virus diverso o il test sta invece reagendo ad altre proteine ​​nel sangue. Altri test possono dunque essere richiesti per poter confermare il risultato con maggiore puntualità e attendibilità.

Un test IgM “negativo” di solito significa invece che non siete infetti. Tuttavia, le persone con un sistema immunitario debole (come qualcuno che ha l’HIV o che sta assumendo dei farmaci che sopprimono il proprio sistema immunitario) possono essere comunque infette e non sono in grado di produrre abbastanza anticorpi da poter essere mostrati nel test.

Invece, in linea di massima, ecco come poter valutare correttamente i risultati del test IgG:

  • un test positivo è 1.0 o superiore. Ciò significa che si hanno anticorpi contro la rosolia nel sangue e che si è immuni da future infezioni;
  • un test negativo è 0,7 o inferiore. In questo caso il paziente ha troppi pochi anticorpi per rendersi immune. Se dunque il paziente ne ha, non possono essere rilevati;
  • un punteggio di 0,8 o 0,9 potrebbe significare che il vaccino e gli anticorpi non si sono ancora manifestati nel sangue. Il medico potrebbe pertanto chiedervi di ripetere il test.

Si tenga conto che i bambini non possono ottenere gli anticorpi IgM dalle loro mamme, e che quindi se un neonato ha un test positivo, probabilmente è stato infettato subito dopo la nascita. Gli anticorpi IgG di una madre possono proteggere il suo bambino durante la gravidanza e per alcuni mesi dopo la nascita.

Come sempre, per poterne sapere di più vi consigliamo di approfondire questo tema con il vostro medico di riferimento, e capire pertanto insieme a lui come potersi tutelare al meglio dalla rosolia, e quali sono le caratteristiche del Rubeo test per il vostro specifico caso di accertamento delle condizioni di salute. Una particolare attenzione dovrà essere riposta dalle mamme future, per i rischi potenziali della malattia nei confronti del nascituro.

Lorenzo