Il destrosio comunemente chiamato anche glucosio è uno zucchero molto diffuso. Si può trovare in natura in alcune piante, oppure nella frutta matura e nel miele.
Rientra a far parte dunque dei carboidrati, insieme al saccarosio, galattosio, fruttosio, maltosio e lattosio. Tutti questi carboidrati vengono convertiti in glucosio e poi dirottati nel circolo sanguigno.
Funzione nell’organismo umano del destrosio
Se analizziamo il destrosio dal punto di vista chimico questo è un monosaccaride, ovvero uno zucchero semplice. Possiede sei atomi di carbonio ed è un esoso, perché svolge la funzione aldeidica.
È un composto chirale più abbondante in natura, ed è destrorotatorio, perché ruota verso destra il piano della luce polarizzata, da questo deriva il suo nome.
Questa sua caratteristica è opposta a quella del fruttosio, che invece ruota verso sinistra la luce polarizzata, per questo è conosciuto anche con il termine levulosio.
Tale zucchero rappresenta una vera e propria fonte energetica per le nostre cellule e per altri organismi, sia semplici che complessi, compresi alcuni batteri.
Le nostre cellule si riforniscono di destrosio quando questo è sotto forma di polimero, nello specifico l’amido presente nei vegetali ed il glicogeno che si trova invece nelle sostanze animali.
Nel nostro organismo il glucosio è la sola ed unica fonte energetica dei globuli rossi e del cervello.
Proprio per questo è molto importante che il suo tasso presente nel circolo sanguigno, detto glicemia, si mantenga intorno alle 5 mm/L, grazie al lavoro da parte di alcuni ormoni. Nello specifico gli ormoni implicati sono l’insulina ed il glucagone, insieme al ruolo fondamentale metabolico svolto dal fegato.
Quando il glucosio presente nel sangue scende al di sotto del livello indicati sopra, si può presentare uno stato di sofferenza neurologica, accompagnato da sintomi di varia natura.
Viceversa invece una concentrazione troppo elevata nel circolo sanguigno può determinare la comparsa di conseguenze molto pericolose, specialmente quando persiste nel tempo.
Integratori di destrosio in commercio
È possibile trovare in commercio il destrosio prodotto tramite l’idrolisi totale dell’amido.
Questo tendenzialmente proviene dalla fecola di patate oppure dalla farina di mais. È una polvere di colore bianco cristallina, molto simile allo zucchero, ma che possiede un sapore meno dolce.
Nel saccarosio o nel comune zucchero bianco, il glicosio viene combinato con il fruttosio, il quale possiede un potere edulcorante superiore dell’1,5% rispetto allo zucchero.
Il destrosio ha un potere edulcorante pari al 75% circa di quello che possiede lo zucchero bianco che utilizziamo comunemente.
Esso è solubile solo in acqua tramite un’azione endotermica, ovvero in grado di far assorbire il calore. Se provate ad assaggiare un pizzico di destrosio sulla lingua, avvertirete subito una sensazione piacevole di fresco. Inoltre è in grado di far percepire in maniera più decisa i sapori degli aromi.
Come per lo zucchero anche il destrosio possiede una buonissima qualità betteriostatica, dovuta dalla sua elevata pressione osmotica.
Negli alimenti
Questa sostanza viene utilizzata ampiamente in ambito alimentare per la preparazione di dolci da forno, oppure in ambito farmaceutico come edulcorante.
Si può trovare come eccipiente in varie forme, ovvero in compresse, sciroppi, e soluzioni fisiologiche.
Viene aggiunto anche nel gelato per evitare la cristallizzazione dello zucchero e far diminuire il punto di congelamento del composto. La percentuale in questo caso è pari a circa il 12% in base al potere edulcorante inferiore allo zucchero.
Vine utilizzando anche in ricette dove vi è la necessità di mantenere alto il tenore dei solidi diminuendo il quantitativo dolciastro, che spesso è presente a causa di alcuni ingredienti oppure da certi tipi di frutta.
Si può trovare in commercio sotto forma di integratore alimentare da utilizzare come tale specialmente da coloro che svolgono attività fisica molto intensa nel post-allenamento. Infine è utile anche per ripristinare le scorte energetiche muscolari e semplificare l’ingresso di amminoacidi e glucosio nelle fibre.