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Astigmatismo, un problema agli occhi che colpisce molte persone

Pubblicato da
Lorenzo

Esso può dipendere anche da una modifica della struttura interna che costituisce il bulbo oculare. A causa di tale difetto le immagini risultano essere poco definite ed i contorni poco chiari, per questo è importante correggere il disturbo.

In base alla struttura colpita dal difetto visivo si parla di:

  1. Astigmatismo della cornea: esso è determinato da un’anomalia della curvatura della cornea
  2. Astigmatismo interno o lenticolare: esso è determinato da una alterazione della struttura interna dell’occhio, come ad esempio del cristallino, ovvero la nostra lente naturale

È possibile immaginare la cornea come fosse una calotta sferica dalla colorazione trasparente, che viene attraversata dai meridiani. In base al meridiano che determina la curva maggiore, possiamo distinguere tre tipologie del tutto differenti tra di loro:

  • Seconda Regola: questa è la forma di astigmatismo più comune, nel quale il meridiano che determina la maggiore si trova in posizione verticale, compreso tra i 60° ed i 120°
  • Contro Regola: in questa forma di astigmatismo il meridiano che determina la curva maggiore si trova in posizione orizzontale, compreso tra 0-30° e tra i 150°-180°
  • Obliquo: in questa forma di astigmatismo troviamo il meridiano più curvo in posizione obliqua, compreso tra i 60° ed i 30°, oppure tra i 120° ed i 150°

Questo difetto inoltre si può distinguere tra:

  • Astigmatismo semplice: qui è presente solo questo difetto visivo, dove il fuoco anziché essere un solo punto è una linea. Infatti in tal caso sulla retina la messa a fuoco lungo un meridiano è differente rispetto a quella lungo l’altro meridiano.

In base alla posizione della linea che si forma, è possibile suddividere il difetto in:

  1. Astigmatismo semplice miopico: in tal caso un meridiano si focalizza sulla retina, mentre l’altro si focalizza nella parte anteriore.
  2. Astigmatismo semplice ipermetropico: in tal caso un meridiano si focalizza sulla retina, mentre l’altro si focalizza nella parte posteriore.
  3. Astigmatismo composto: in tal caso il difetto visivo è associato alla presenza di un altro difetto come la miopia o la ipermetropia.

Questi due difetti si suddividono ancora una volta in:

  1. Astigmatismo composto miopico: in tal caso entrambe i meridiani si focalizzano nella parte anteriore della retina
  2. Astigmatismo composto ipermetropico: in tal caso entrambe i meridiani si focalizzano nella parte posteriore della retina
  3. Astigmatismo misto: in tal caso vi è una linea focale miope ed un’altra invece ipermetrope, dove un fuoco si trova nella parte anteriore della retina, ed un altro invece cade dietro

Sintomatologia e diagnosi

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Se l’astigmatismo non viene corretto questo può determinare la comparsa di disturbi che derivano principalmente dal continuo cambio della messa a fuoco, ovvero dell’accomodazione, nel tentativo di ottenere un’immagine migliore.

Tra i vari sintomi troviamo il dolore ai bulbi oculari, l’affaticamento oculare, il dolore all’arcata ciliare, il mal di testa, il bruciore agli occhi e la continua lacrimazione.

Quando si manifestano questi disturbi che sembrano apparentemente innocenti, è importante eseguire una visita oculistica con la misurazione del visus, che consentirà di effettuare una diagnosi corretta.

In soggetti che mostrano un astigmatismo importante in entrambe gli occhi ed utilizzano gli occhiali, il difetto è difficile da correggere. In tal caso è importante escludere la presenza di cheratocono, ovvero una patologia caratterizzata da un astigmatismo irregolare.

La diagnosi di astigmatismo è compito dell’oculista che una visita accurata saprà indicare al paziente di quale tipologia si tratta e come correggerla.

Nei casi difficili è possibile inoltre eseguire una topografia corneale. Questo è un esame computerizzato che consente di ottenere una mappa precisa della curvatura della cornea. Così facendo è possibile ottenere una diagnosi dettagliata di tutti i tipi di astigmatismo.

Questo difetto deve essere comunque monitorato nel corso del tempo, così da controllare eventuali modifiche ed escludere la presenza di patologie che potrebbero colpire la superficie oculare.

Essendo questo un vizio refrattivo può essere facilmente corretto con l’impiego di occhiali oppure di lenti cilindriche o toriche, o con lenti a gas-permeabili o morbide.

Queste ultime consentono generalmente di ottenere una qualità visiva migliore rispetto a quella che si ottiene con i classici occhiali.

Che cos’è la retina

La retina è un tessuto che riveste gran parte della parete interna dei nostri occhi. Questa è una struttura particolarmente delicata che contiene i fotorecettori, ovvero due tipologie di cellule sensibili alle onde luminose.

I bastoncelli sono coinvolti nella visione monocromatica in presenza di luce soffusa o crepuscolare, mentre i coni sono i responsabili della visione a colori, ma si attivano solamente quando la luce è molto intensa.

Possiamo dire dunque che la retina funziona come un vero fototrasdutorre, ovvero in grado di captare gli stimoli luminosi convertendoli poi in segnali elettrici. Questi a loro volta vengono inviati al cervello mediante le fibre del nervo ottico.

Nella retina però non sono presenti solo i coni ed i bastoncelli, ma altre tipologie di cellule, che stabiliscono diversi contatti tra di loro. Essi hanno il compito di elaborare una prima elaborazione del segnale visivo.

Alcuni problemi della retina

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Questa struttura può essere colpita da diverse forme patologiche che hanno ripercussioni sulla vista differenti in base alla zona colpita.

Essa può essere colpita anche da malattie di origine vascolare o degenerative, che sono le conseguenze di patologie generali del nostro organismo, come l’ipertensione arteriosa, la sclerosi vascolare oppure il diabete.

La retina è strutturalmente caratterizzata per tutta la sua lunghezza da due foglietti che sono sovrapposti. Uno è posizionato esternamente ed è a contatto con la l’epitelio pigmentato, mentre l’altro internamente è in relazione con la retina sensoriale.

Il confine che c’è tra questi due foglietti è una linea che prende il nome do Ora Serrata, dove il foglietto pigmentato si fonde con il foglietto nervoso e con la tonaca vascolare.

La porzione piè estesa è la retina sensoriale, che è caratterizzata da un sistema di neuroni che sono organizzati in ben 9 strati sovrapposti. Essa è provvista di fotorecettori ed altri neuroni che rappresentano la porzione ottica.

Per quanto riguarda l’epitelio pigmentato questo è caratterizzato da una struttura semplicissima, dove non sono presenti le cellule nervose ed è insensibile alla luce.

Patologie che possono colpire la retina

La retina è un organo che può essere colpito da diverse patologie che poi a loro volta si ripercuotono sulla vista con diversi livelli di gravità.

Le patologie della retina si dividono in acquisite ed ereditarie. Nel primo caso si possono distinguere a loro volta in malattie della retina vascolari, malattie della retina infiammatorie e malattie della retina degenerative, associate a patologie sistemiche dell’organismo come l’ipertensione arteriosa oppure il diabete.

Le patologie più comuni che colpiscono la retina sono:

  1. Retinopatia di origine diabetica: questa è una complicanza che colpisce circa l’80% delle persone affette da diabete mellito da oltre 15 anni.
  2. Retinopatia vascolare: questa forma è determinata da una alterazione dei vasi sanguigni. Comprende le occlusioni venose ed arteriose, la retinopatia ipertensiva e quella arteriosclerotica.
  3. Distacco della retina: in questo caso è presente un sollevamento della retina nervosa, ovvero la porzione interna della retina. Colpisce l’epitelio pigmentato, la porzione più esterna e può essere sia parziale che totale.

Inoltre queste tessuto può essere interessato da malattie degerativo-senili oppure da tumori della retina come ad esempio il retinoblastoma.

Lorenzo