L’ipocinesia è un tipo di disturbo del movimento, e contraddistingue una condizione in cui i movimenti hanno una ampiezza ridotta, o non sono completi come ci si aspetterebbe che siano.
L’ipocinesia è legata all’acinesia, che invece indica una condizione di assenza di movimento, e di bradicinesia, che invece indica una lentezza nei movimenti. I tre termini sono spesso raggruppati e indicati sotto il termine bradicinesia, e a volte sono equiparati al morbo di Parkinson.
Sempre in termini di definizione, l’ipocinesia è l’altra faccia del termine ipercinesia, che invece si verifica quando si hanno troppi movimenti involontari.
Quali sono i sintomi dell’ipocinesia
L’ipocinesia è spesso interpretata insieme alle succitate condizioni di acinesia e bradicinesia. Altre volte, le combinazioni di sintomi tipiche dell’ipocinesia vengono associate al morbo di Parkinson. Ma quali sono i sintomi dell’ipocinesia.
Iniziamo con occuparci dei sintomi motori, movimenti insoliti che possono comparire in diverse parti del proprio corpo, in modi differente. Alcune possibilità includono:
- sguardo non espressivo sul viso (ipomimia);
- sguardo “vuoto” negli occhi;
- discorso a bassa voce (ipofonia) con perdita di inflessione (aprosodia);
- perdita di bava poiché si smette di deglutire automaticamente;
- alzare spalle e alzare braccio lentamente;
- agitazione incontrollata (tremore);
- piccola e lenta calligrafia (micrografia);
- diminuito abbassamento del braccio quando si cammina;
- movimenti lenti e piccoli quando si aprono e si chiudono le mani o si toccano le dita;
- scarsa destrezza per rasarsi, lavarsi i denti o truccarsi;
- postura flessa in avanti;
- andatura lenta e strascicata;
- difficoltà nell’inizio dei movimenti;
- difficoltà ad alzarsi da una sedia, uscire dalla macchina e girarsi nel letto.
A questi sintomi si aggiungono poi quelli non motori: i sintomi mentali e fisici non specificamente causati da ipocinesia vengono spesso analizzati di pari passo con l’emersione del morbo di Parkinson. Questi includono:
- perdita di concentrazione;
- lentezza di pensiero;
- insorgenza di demenza;
- depressione;
- ansia;
- psicosi o altre condizioni psichiatriche;
- disturbi del sonno;
- fatica;
- bassa pressione sanguigna in piedi;
- stipsi;
- dolore inspiegabile;
- perdita dell’olfatto;
- disfunzione erettile;
- intorpidimento.
Quali sono le cause dell’ipocinesia
L’ipocinesia è più frequente nella malattia di Parkinson o nelle sindromi simili al Parkinson. Ma può anche essere un sintomo di altre condizioni come:
- schizofrenia e altre condizioni cognitive, che si presentano spesso con problemi di funzionalità motoria come l’ipocinesi. Questi disturbi del movimento possono accadere perché diverse parti del cervello non “parlano” tra loro correttamente;
- la demenza con corpi di Lewy ha sintomi che possono includere allucinazioni visive, problemi cognitivi, disturbi del movimento come ipocinesia, cadute ripetute, svenimento, disturbi del sonno e depressione;
- l’atrofia del sistema multiplo è un gruppo di disturbi del sistema nervoso che causa ipocinesia, incoordinazione, alterazioni della lingua, rigidità, debolezza, disfunzione erettile, problemi urinari e vertigini quando si alza in piedi;
- la paralisi sopranucleare progressiva è una malattia con sintomi motori simili al morbo di Parkinson. Il segno distintivo della condizione è l’incapacità di muovere gli occhi su e giù; il paziente potrebbe anche avere problemi a tenere le palpebre aperte, problemi con la parola e la deglutizione, o con il pensiero;
- l’ictus produce raramente ipocinesia o un altro disturbo del movimento. Quando si verifica, l’ipocinesia post-ictus di solito migliora dopo 6-12 mesi;
- la degenerazione gangliare della corticale basale è una rara malattia di Parkinson. Il paziente potrebbe manifestare rigidità su un lato del corpo, contrazioni muscolari dolorose e problemi di linguaggio. A volte il braccio o la gamba si muoveranno senza controllo.
Come si cura l’ipocinesia
Esistono numerose opzioni per alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita se il paziente soffre di ipocinesia o di un altro disturbo del movimento correlato al morbo di Parkinson. Un piano di trattamento tipico può includere farmaci, stimolazione cerebrale e terapia fisica.
Tuttavia, non esiste un farmaco o un trattamento disponibile in grado di rallentare o arrestare la progressione della malattia. La maggior parte dei farmaci per trattare i sintomi motori del Parkinson aumentano i livelli di dopamina nel cervello, mentre altri tipi di farmaci e terapie sono usati per trattare i sintomi non motori.
Le opzioni più diffuse includono:
- Levodopa, convertita in dopamina nel cervello; è il farmaco ritenuto più efficace per l’ipocinesia correlata al morbo di Parkinson. Di solito è combinato con carbidopa (Lodosyn), che è un farmaco che impedisce la decomposizione della Levodopa nel corpo, permettendo un più facile raggiungimento degli obiettivi;
- gli agonisti della dopamina sono un altro tipo di farmaco che aumenta i livelli di dopamina. Possono essere combinati con levodopa. Si pensi a bromocriptina (Parlodel), pergolide (Permax), pramipexolo (Mirapex) e ropinirolo (Requip);
- gli inibitori della monoammina ossidasi (MAO) -B rallentano la degradazione della dopamina nel cervello. Permettono alla dopamina disponibile del tuo corpo di lavorare meglio e più a lungo, come selegilina (Eldepryl) e rasagilina (Azilect);
- gli inibitori della catecol-O-metiltransferasi (COMT) rallentano la disgregazione della levodopa nel corpo, permettendo a levodopa di raggiungere il cervello in modo più confortevole. Questi farmaci comprendono entacapone (Comtan) e tolcapone (Tasmar);
- i farmaci anticolinergici riducono l’acetilcolina chimica del cervello e aiutano a ripristinare l’equilibrio tra acetilcolina e dopamina, come trihexyphenidyl (Artane) e benztropina (Cogentin);
- Amantadine (Symmetrel) funziona in due modi. Aumenta l’attività della dopamina nel cervello e influisce anche sul sistema di glutammato nel cervello, riducendo i movimenti incontrollati del corpo;
- la stimolazione cerebrale profonda (DBS) è un’opzione chirurgica se altre terapie non funzionano adeguatamente, aiutando a ridurre la rigidità, la lentezza e il tremore.
Il medico potrà anche raccomandare terapia fisica, terapia occupazionale, uso di dispositivi di assistenza o consulenza.