Il Megacolon Tossico è una complicanza importante che insorge nella rettocolite ulcerosa, ovvero una patologia infiammatoria cronica intestinale.
Si manifesta attraverso il danno dei plessi nervosi che sono presenti nelle pareti dell’organo. Questo determina la perdita della coordinazione motoria con accumulo e ristagno di feci tossiche. Aumenta anche la flora microbica, ed in tali condizioni, il colon può raggiungere considerevoli dimensioni.
Come abbiamo accennato, il Megacolon Tossico è una complicanza delle malattie intestinali. Si può manifestare non solo nella rettocolite ulcerosa, ma anche nel morbo di Crohn. Rappresentano oggi la più comuni cause di tale complicanza sia nel nostro paese che in quelli industrializzati.
Nelle regioni in via di sviluppo invece, e nei pazienti debilitati, la malattia è dovuta a infezioni. A differenza di quello che si manifesta in una normale colite, nel Megacolon Tossico l’infiammazione interessa non solo le pareti intestinali, ma si spinge in profondità.
Così facendo sono coinvolti anche la sottomucosa, sia muscolare che sierosa. Sono colpiti anche le terminazioni nervose, che possono provocare una vera e propria paralisi muscolare dell’organo. Potrebbe avvenire inoltre arresto della progressione del contenuto e la conseguente distensione. Con l’aumentata pressione i vasi venosi ed arteriosi presenti nel colon si occludono.
Tale condizione comporta processi necrotici e perforativi. Viene compromesso inoltre anche l’assorbimento di acqua e di elettroliti mediante la mucosa intestinale. Questa malattia è una complicanza che rappresenta oggi circa il 10% dei pazienti affetti da rettocolite ulcerosa. Nei malati di morbo di Crohn invece è una conseguenza più rara.
Con l’introduzione di nuovi farmaci biologici oggi è più facile controllare le infiammazioni intestinali. Oltre a queste, anche il Megacolon può essere monitorato in maniera più adeguata, infatti sta diventando una complicanza sempre più rara nei malati di colite ulcerosa. Inizialmente si manifesta in maniera molto acuta, meno frequentemente invece nella fase di riacutizzazione.
Nelle forme croniche di colite ulcerosa continua, può essere addirittura raro. Grazie ai progressi medici e terapeutici, come i trattamenti con antibiotici, hanno ridotto di molto l’incidenza di tale disturbo. Tuttavia anche la somministrazione di alcuni farmaci possono determinare la comparsa della complicanza.
Alcuni farmaci come quelli antibiotici, se presi per lungi periodi e non compensati da probiotici, possono indurre al disturbo. Tali trattamenti possono determinare la comparsa della disbiosi intestinale con la selezione di ceppi resistenti.
I farmaci contro la diarrea, oppure i narcotici e gli anticolinergici se somministrati per la cura del Crohn e della retto colite ulcerosa possono favorire l’insorgenza di questo disturbo. A lungo andare potrebbero arrestare la normale contrazione muscolare intestinale.
Il Megacolon Tossico si manifesta nella maggior parte dei casi in presenza di colite ulcerosa severa. Spesso può evolvere anche in maniera drammatica, manifestandosi con segni e sintomi e tossicità sistemica.
Ecco i principali sintomi che possono comparire:
Una delle complicanze più temibili in tali condizioni è la perforazione dell’intestino. Essa è dovuta all’estensione del processo infiammatorio verso il sangue. Può essere responsabile di sepsi e shock, che determinano confusione mentale, forte sudorazione, ipotensione, nausea e tachicardia.
L’obiettivo principale del trattamento in presenza di Megacolon Tossico è quello della decompressione dell’intestino. Anche prevenire fattori che possono determinare la distensione del colon rientra a far parte della cura farmacologica.
Come prima cosa viene sospesa l’alimentazione per bocca, così da evitare l’introduzione di aria e cibo nell’organismo. Essa viene sostituita con l’alimentazione enterale. Particolare attenzione in tal caso è rivolta verso il ripristino del bilancio elettrolitico, così da prevenire disidratazione e shock.
La somministrazione di corticosteroidi è utile per la guarigione dell’infiammazione, quando questa è determinata da una patologia intestinale cronica. Gli antibiotici ad ampio spettro somministrati per vena possono essere impiegati per la prevenzione della sepsi. Allo stesso tempo è molto importante sospendere la somministrazione di altri medicinali che possono ridurre la motilità dell’organo.
Tramite sondino nasogastrico invece è possibile eseguire la decompressione. Qui avviene il drenaggio secreto dallo stomaco e dal duodeno, oppure con la sonda rettale morbida per evitare la perforazione intestinale. Sono controindicati i purganti lassativi specialmente quelli irritanti ed anche la pratica con i clisteri evacuativi.