Klacid è un farmaco che viene somministrato per trattare le infezioni determinate da batteri sensibili alla claritromicina. Si somministra principalmente in presenza di infezioni del tratto della faringe e del naso, come tonsilliti e faringiti e dei seni nasali.
È utile anche per la guarigione dell’otite media e del tratto respiratorio inferiore. Ad esempio polmoniti, bronchiti e polmoniti atipiche. Il farmaco viene somministrato anche in presenza di infezioni della pelle, ovvero impetigine bollosa, erisipela, follicolite, ferite infette e foruncolosi.
Il formato 125 m/g5 granulato per sospensione orale, può essere utilizzato anche nei bambini dai 6 mesi di vita fino ai 12 anni di età.
La somministrazione di questo farmaco è sconsigliata in presenza di ipersensibilità agli antibiotici appartenenti alla classe dei macrolidi. Non utilizzate il farmaco in caso di ipersensibilità verso uno degli componenti presenti nel medicinale. È controindicata la somministrazione in concomitanza con uno dei seguenti farmaci:
Tali farmaci potrebbero indurre un prolungamento dell’intervallo del battito, ed determinare la comparsa di aritmie cardiache, tachicardia ventricolare e torsione della punta. In presenza di patologie cardiache consultare il medico prima della somministrazione. Il trattamento di claritromicina con ranolazina e ticagrelor non deve avvenire in concomitanza con il Klacid.
È controindicata anche la concomitanza di questo principio con alcuni alcaloidi. Fatevi indicare dal medico quali sono le interazioni vietate. Infatti, tali medicinali potrebbero determinare la comparsa di tossicità da segale cornuta. Anche la somministrazione in concomitanza di claritromicina e midazolam per impiego orale è severamente vietata.
Il farmaco non deve essere assunto da pazienti che hanno il prolungamento dell’intervallo del battito del cuore. Sia congenito che acquisito. Nel paragrafo delle avvertenze speciali presenti nel foglietto illustrativo all’interno della confezione, troverete tutti i dettagli.
Klacid non deve essere assunto con altri medicinali antibiotici inibitori di alcuni enzimi e con le statine. Esse vengono intensivamente metabolizzati dal corpo, a causa del forte aumento di miopatia, inclusa anche la rabdiomiolisi.
I pazienti affetti da riduzione dei livelli di potassio non deve assumere questo medicinale. Questo perché rischiano il prolungamento dell’intervallo dei battiti del cuore. Anche i malati di insufficienza epatica associata al danno renale, non devono essere sottoposti ad una trattamento farmacologico a base di questo farmaco.
Tutti i potenti inibitori di determinati enzimi vietano la somministrazione di claritromicina in concomitanza con colchicina. Chiedete sempre al vostro medico delle indicazioni.
Il principio attivo è una sostanza che viene eliminata principalmente dal fegato. Per questo deve essere somministrata con cautela in tutti i pazienti che hanno funzionalità di questo organo compromesse.
Anche i soggetti con reale danno renale di grado moderato o severo dovono somministrare il medicinale con cautela. L’impiego di claritromicina potrebbe determinare casi fatali di insufficienza del fegato.
In alcuni pazienti si può manifestare una progressiva malattia epatica, anche a seguito di somministrazione concomitante con medicinali tossici per il fegato. I caso di manifestazioni o sintomi di malattia epatica è importante che il pazienti si rivolga al proprio medico ed interrompa il trattamento.
sintomi più frequenti possono essere:
L’impiego di tutti i farmaci contro i batteri hanno evidenziato casi di colite alla membrana. Anche la comparsa di intervalli di gravità tra il moderato ed il rischioso per la vita del malato è un possibile caso da prendere in considerazione.
Inoltre sono stati segnalati casi di di diarrea di Clostridium difficile, dopo un impiego di farmaci antibatterici, compresa quelli sostitutivo.
I sintomi possono variare da diarrea in forma moderata, fino alla colite che può risultare fatale. Normalmente la somministrazione di questi farmaci altera la flora intestinale. Questo può determinare la diffusione eccessiva del batterio in questione.
È importante valutare in tutti i pazienti che abbiano l’assunzione di antibiotici, e che hanno mostrato episodi di diarrea, l’eventuale presenza di questo batterio.
Essa si può manifestare nel corso di due mesi dopo la somministrazione di medicinali antibatterici. La sospensione del farmaco dunque, deve avvenire indipendentemente dalle indicazioni terapeutiche consigliate dal medico.
In tal caso deve essere effettuato al paziente un test per accertare la presenza di microbi. Poi serve un nuovo trattamento, con nuovi farmaci. È sconsigliata la somministrazione di principi attivi che provocano le contrazioni intestinali.
Questo farmaco è da prendere sempre sotto il controllo del vostro medico. Infatti le interazioni sconsigliate con altri medicinali sono molte. Il foglietto illustrativo fornisce molte indicazioni e molti nomi. Ma trattandosi di termini scientifici complicati, potreste cadere in errore.
La semplicità, in questi casi, può aiutare la vostra salute. Il consulto con il farmacista può fornire delle indicazioni utili, se non avete tempo di recarvi dal dottore.