La depressione post partum, o depressione post parto, o depressione puerperale, è una condizione che disturba molte donne, pur con diversi livelli di gravità, con una particolare incidenza dalla 6-12ma settimana di gravidanza, fino a dopo la nascita del figlio. Anche se le percentuali delle donne coinvolte possono variare, e anche in misura significativa, pare che il problema possa riguardare circa il 10% delle neomamme. Ma come poter riconoscere la depressione post parto? E cosa si può fare?
Come riconoscere la depressione post partum
Sono numerosi i sintomi che dovrebbero permettere a voi o ai vostri cari di riconoscere la depressione post partum. Tra i principali vi è senza dubbio il sentirsi triste, abbattute e “giù” per buona parte del giorno, e in misura continuativa per quasi tutti i giorni. Vi è inoltre una perdita di interesse e di piacere nei confronti di attività che invece, prima, di norma piacevano.
Il tutto è inoltre accompagnato dalla sgradevole sensazione di valere “poco”, di essere delle fallite e delle persone inutili. Emerge inoltre un senso di colpa eccessivo, la convinzione di non essere pronte o degne del ruolo che si sta ricoprendo, la difficoltà a concentrarsi, a prendere decisioni, a pensare lucidamente. Tra gli altri sintomi, vi è generalmente la difficoltà a prendere sonno e a mantenerlo, cambiamenti nell’appetito, agitazione o eccessivo rallentamento, perdita di energia, sensazione di stanchezza, preoccupazione costante nei confronti del piccolo o suo totale disinteresse, pensieri negativi ricorrenti.
Per quanto intuibile, in presenza di tali sintomi è bene condividere il proprio stato di salute con il proprio medico, soprattutto se si protraggono per almeno 10-15 giorni.
Cause della depressione post partum
Altrettanto numerose possono essere le cause che determinano la depressione post parto. Tra di esse vi sono anzitutto delle cause biologiche, con la depressione che può essere causata da cambiamenti nella regolazione dei neurotrasmettitori come la serotonina e la noradrenalina. Ancora, vi sono delle cause genetiche, tanto che i parenti di primo grado di una persona con disturbo hanno un rischio 2-3 volte più alto di avere nella loro vita un episodio depressivo. Ulteriormente, vi sono delle cause psico-sociali: il rischio di depressione è infatti maggiore nelle persone tese, con scarsa stima di se stesse, pessimiste, sfiduciate.
Come prevenire la depressione post partum
La depressione post partum può essere prevenuta concentrandosi principalmente sui fattori di rischio psico-sociali: il vostro medico saprà certamente indicare quali sono gli interventi preventivi efficaci per lo meno per poter limitare l’impatto della depressione in esame.
Tra i vari rimedi preventivi vi sono ad esempio degli interventi psicologici individuali o di gruppi, psicoterapia, farmaci, un mix di interventi psicoterapici e farmacologici, consulenza individuale e di coppia. Un intervento psicologico di gruppo, ad esempio, è stato oggetto di numerosi studi di efficacia: il trattamento focalizzato sulla promozione e sullo sviluppo del potenziale positivo, condiviso con altre partecipanti nelle stesse condizioni, promuoverebbe in particolar modo l’empowerment, la consapevolezza dei comportamenti favorevoli alla salute della persona, e consentirebbe notevoli risparmi rispetto a quanto non avvenga con interventi non condotti a livelli di gruppo, quali quelli individuali.
Come intuibile, il trattamento farmacologico sarebbe da evitare per la salute del feto e della donna, e le stesse donne, statisticamente, affermano di preferire al trattamento farmacologico un trattamento di natura psicologica.
Consigli anti-depressione post partum
Chiudiamo questo nostro approfondimento sulla depressione post partum fornendovi qualche semplice consiglio per poter evitare di incappare in questa spiacevole condizione. Innanzitutto, cercate di ricordare che è fondamentale condividere la vostra situazione con il vostro medico di riferimento e, ulteriormente, con persone con le quali sentite di potervi confidare, come le altre mamme: una simile iniziativa vi permetterà di comprendere che non siete certamente le sole a sperimentare dei sentimenti “sgraditi”, aiutandovi altresì a vedere la situazione da altre prospettive.
Cercate inoltre sempre di prendervi del tempo per stare con il vostro partner: non è necessario dedicare tutta la giornata al bambino, e non dovete essere “ossessionate” da lui. Cercate dunque di continuare a coltivare il rapporto di coppia, regalandovi dei momenti di piacere e di completa attenzione. Per far ciò, ricordate sempre che amici e parenti vi daranno certamente una mano nella gestione della casa e del neonato, e che non c’è niente di male a domandare un supporto.
Naturalmente, diventa fondamentale cercare di ricostruire le proprie priorità. Non siate pertanto ossessionate dal bambino ma, nel contempo, nemmeno nei confronti delle pulizie di casa: se avete del tempo libero, cercate pertanto di dedicarlo ad attività più piacevoli, come un bagno rilassante o una chiacchierata con un’amica. Prendetevi sempre del tempo per voi stesse, cercando di coinvolgere e incoraggiare il papà nella gestione del bambino. Riposate inoltre il più possibile, dormendo quando il vostro bimbo dorme. E non fatevi prendere dai sensi di colpa: sono la “trappola” più comune per la depressione post parto…