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Sfenoide, un osso mediano che contribuisce alla struttura del cranio umano

Pubblicato da
Lorenzo

Situato all’interno della regione cranica, l’osso sfenoide possiede una caratteristica forma a farfalla, in virtù della presenza di quattro protuberanze che vengono chiamate piccole e grandi ali, nonché di due appendici inferiori chiamate processi pterigoidei.

La sua struttura particolare contribuisce alla costituzione dellepareti delle cavità nasali e orbitali, oltre che alla formazione della base del cranio stesso.

Ma vediamo meglio di descrivere la sua conformazione nelle righe che seguono, concentrando la nostra attenzione anche sulle eventuali patologie a carattere infiammatorio che possono colpire questa particolare regione del cranio umano.

Morfologia e componenti dell’osso sfenoide

Lo sfenoide presenta numerose cavità e canali al suo interno e si compone di tre parti fondamentali:

  • il corpo, ossia la parte centrale dell’osso, che possiede una forma cubica e che si aggancia con le altre ossa del cranio con ognuna delle sue 6 facce;
  • le piccole e le grandi ali;
  • i processi pterigoidei, situati nella zona inferiore.

Posizione e analisi delle singole parti

A livello di posizione, il corpo dell’osso sfenoideo ha sede in una posizione mediana del cranio umano, e più precisamente si situatra la base dell’osso occipitale a livello posteriore e l’osso etmoide a livello anteriore.

Come già accennato in precedenza l’osso sfenoide è formato da due processipterigoidei e da due paia di prolungamenti di forma laminare, definiti grandi e piccole ali.

Le grandi e le piccole ali, situate nella parte superiore dello sfenoide,contribuiscono alla formazione delle cavità orbitali e dei seni paranasali nella loro parte posteriore.

Le grandi si protendono a livello esterno con tre radici, che contribuiscono alla formazione dei seguenti tre canali ossei:

  • il foro rotondo, che costituisce a formare il passaggio per il nervo mascellare superiore;
  • il foro ovale, il quale è attraversato dal nervo mascellare inferiore e dall’arteria piccola meningea;
  • il foro spinoso, che funge da passaggio all’arteria meningea media.

Inoltre dalle piccole ali si genera il passaggio per il nervo e per il chiasma ottico e per il nervo trigemino.

Il corpo dello sfenoide presenta poi a sua volta alcune cavità nella sua parte posteriore, che vengono definite seni sfenoidali, e che sono a livello mediale una continuazione del setto nasale.

Al centrodel corpo sfenoide è situata invece la sella turcica, nella cui parte più profonda ha sede l’ipofisi, la ghiandola endocrina situata alla base del cranio.

La parte inferiore dell’osso hanno infine sedei processi pterigoidei, i quali possiedono una forma a uncino, e che rappresentano un naturale aggancio osseo per i muscoli masticatori.

La sinusite sfenoidale

Nel momento in cui le cavità ossee dei seni si infiammano, si parla normalmente di una sinusite.

Nel caso particolare in cui siano i seni sfenoidali ad essere infiammati, siamo di fronte a un caso di sinusite sfenoidale, una patologia flogistica difficile da diagnosticare, e per la quale si procede con cure abbastanza simili alle altre tipologie di sinusiti.

Eziologia

La sinusite a carattere sfenoidale è causata dalla presenza di virus, funghi o batteri, quali ad esempio lo stafilococco aureo e lo streptococco.

A seconda del tipo di infezione, si procederà con diverse terapie per ridurre l’infiammazione a carico dello sfenoide.

Sintomatologia ed eventuali patologie

Spesso l’infiammazione delle cavità dello sfenoide è di natura del tutto asintomatica; tuttavia bisogna considerare come segnali d’allarme dolori alla parte posteriore delle orbite oculari e cefalee persistenti.

La sinusite sfenoidale inoltre può a sua volta originare complicazioni patologiche a livello visivo, come ad esempio una paralisi del nervo ottico, che può portare in alcuni casi anche alla totale cecità.

Come diagnosticare una sinusite sfenoidale

Per indagare meglio a livello clinico, il personale medico può richiederel’esecuzione di esami diagnostici specifici, quali ad esempio:

  • una risonanza magnetica;
  • una TAC;
  • un’endoscopia nasale d’ispezione;
  • una scintigrafia ossea, ossia la somministrazione di una sostanza nucleare tracciante all’interno delle cavità sfenoidali.

Una volta escluse altre infiammazione a carico dei seni paranasali e orbitali, si potrà procedere con diverse terapie farmacologiche per la cura della sinusite sfenoidale.

Terapie e interventi per la cura della sinusite sfenoidale

Le terapie di cura per la sinusite sfenoidale sono molteplici, e vanno dalla somministrazione farmacologica all’intervento chirurgico, passando per terapie di natura endoscopica minimamente invasive.

Ma cerchiamo di procedere con ordine, analizzando ogni possibile tipologia di cura.

Antinfiammatori e antistaminici

Se fosse accertato che la sinusite sfenoidale fosse legata a patologie di natura allergica, si potrà procedere con un ciclo di terapia a base di antistaminici.

Se si esclude la natura allergia, si può procedere alla somministrazione di normali farmaci anti-infiammatori per via inalatoria o iniettiva, per cercare di ridurre il più possibile il quadro infiammatorio.

Antibiotici

Qualora infine fosse accertata la natura batterica della sinusite sfenoidale, il medico di base procederà alla prescrizione di uno o più cicli di farmaci antibiotici, in modo tale da eliminare in modo definitivo i parassiti.

L’endoscopia nasale per eliminare i batteri dai seni sfenoidali

Come ultima alternativa alla risoluzione della problematica flogistica, si può valutare la rimozione di tessuto osseo infetto mediante un intervento chirurgico per via endoscopica.

Attraverso il setto nasale si arriverà all’osso sfenoide e ai suoi seni, eliminando definitivamente eventuali ostruzioni e infezioni a carico della regione in questione.

Rispetto a un intervento classico, l’endoscopia nasale non prevede incisioni esterne; ciononostante l’intervento viene effettuato in anestesia totale, e on l’aiuto della telecamera endoscopica si verificherà l’eventuale presenza di polipi, l’ingrossamento dei turbinati e lo stato di salute delle terminazioni nervose.

Fonti e bibliografie

  • Trattato di Anatomia Umana. Vol. 1-3. Giuseppe Anastasi, Giuseppe Balboni, Raffaele De Caro, Giordano Lanza; Ed. Edi-Ermes; 2010
  • Anatomia Umana Normale. Stefania Montagnani, Antonio Tazzi; Ed. Idelson-Gnocchi; 2007
Lorenzo